Brindisi, 27/04/2011
CGIL chiede tavolo di confronto sul fotovoltaico
Le diverse problematiche legate agli impianti fotovoltaici è al centro di una nota inviata da Michelina Almiento (Segretaria Generale CGIL) e Marilina Nocco (reti e terziario CGIL) al Prefetto di Brindisi, al Presidente della Provincia di Brindisi ed ai sindaci del territorio.
Di seguito ne riportiamo integralmente il testo:
La costruzione degli impianti fotovoltaici nella nostra Provincia, oltre a generare gli effetti di sfruttamento della manodopera e di ricorso al lavoro nero, da parte di aziende colluse che stanno emergendo in questi giorni rischia di degenerare in una situazione ancora più pericolosa.
Ci riferiamo ad aspetti occupazionali, ambientali e di sicurezza, del territorio legati alla graduale conclusione della costruzione degli stessi impianti.
Le aziende impegnate in questa opera, infatti, tendono nella stragrande maggioranza dei casi, ad effettuare la sorveglianza dei siti completati solo con sistemi video. Decisione, questa che produrrà una pericolosa disoccupazione di ritorno, per la quale non è applicabile la normativa degli arnmortizzatori sociali (ad eccezine di quelli in deroga) atteso che la maggior parte delle aziende hanno scelto di ricorrere a contratti di lavoro e inquadramenti che la legislazione vigente non tutela. Peraltro, ci risulta, un comportamento anomalo da parte delle imprese committenti che pur a fronte di finanziamenti pubblici, non corrispondono con regolarità il pagamento delle fatture alle imprese appaltatrici.
A questo aspetto, già di per sè grave, aggiungiamo la preoccupazione riguardo alla sicurezza del territorio e all’ambiente. Ci chiediamo, infatti,, quale sicurezza potrà essere assicurata da impianti video che non possono garantire la totale sorveglianza di siti che spesso sono molto ampi. Da qui ne discende la certezza che gli stessi impianti subiranno danni che provocheranno l’impossibilità di produrre energia alternativa rendendo vani gli investimenti pubblici, e il sacrificio di terreni che potevano essere utilizzati dal settore agricolo.
Per quanto sopra, si chiede a S.E, il Sig. Prefetto di Brindisi di convocare tutti i soggetti sociali ed istituzionali al fine di un percorso che possa traguardare una soluzione condivisa ai problemi posti.
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