Ostuni, 27/04/2011
Joe Fallisi nella biblioteca comunale
Si è tenuta mercoledì 27 aprile 2011, la conferenza stampa indetta dal tenore ed attivista anarchico per la tutela dei diritti umani Joe Fallisi, presso la Biblioteca Comunale di Ostuni.
Di ritorno da un viaggio a Tripoli, dove è rimasto dal 15 al 20 aprile, ha voluto questo incontro per raccontare cosa sta succedendo effettivamente in quella città, in Libia in generale. Consapevole del fatto che la stampa italiana e mondiale sia influenzata nel dare notizie dalla condotta politica statunitense ed europea, decide di indagare su quanto c’è di vero e quanto invece è mera invenzione. Arriva a Tunisi in aereo, sempre in aereo si sposta a Gerba, dove lo attende parte di quella delegazione che lo ha invitato ad unirsi alla loro missione. Loro sono i “British Civilians for Peace in Libya” e come unico scopo hanno quello di documentare lo stato reale di questa guerra attraverso riprese ed interviste in strada, negli ospedali (i video sono online sul profilo facebook della ONG).
«Quella che era la città più bella e viva dei Paesi Arabi, con infrastrutture enormi e che conta ben 10 Università – dice Joe Fallisi - presto sarà ridotta ad enormi cumuli di anonime macerie. È penoso vedere come questi uomini, tra i più assistiti e tutelati al mondo, si ritrovino ora poverissimi e costretti all’esilio fuori o dentro il loro Paese. L’unico senso della “No Fly Zone” è stato quello di distruggere in breve tempo gli armamenti bellici della Libia, prima fra tutte la flotta aerea. Non dimentichiamo che siamo noi a muovere guerra in nome della pace tra i popoli, armandoli affinché si uccidano tra di loro. Non solo: l’offesa irrimediabile che l’Occidente infligge a quelle terre è nell’utilizzo delle bombe all’uranio impoverito. Le conseguenze sono eterne dato che la durata di smaltimento di questa sostanza è di 4 miliardi e mezzo di anni ed i danni agli esseri viventi sono irreversibili. In questa società Orwelliana del “Grande Fratello” non ci si lascia di certo coinvolgere da vicende così torbide che un tempo avrebbero causato dei moti d’indignazione e d’orrore nella società civile mondiale. La vera morale di questa favola macabra è che la salute del pianeta e del genere umano può essere sacrificata in nome dell’immediato profitto. In Iraq, a Falluja, il 70% delle partorienti mette al mondo bambini deformi a causa delle bombe sganciate durante l’ultima guerra. I pretesti "umanitari" con cui l'ONU ha dato il via libera ai bombardamenti e quindi alla vera e propria guerra, unilaterale, della coalizione de "volonterosi" contro la Libia erano tutti falsi, completamente inventati, come se alla realtà vera, fosse stata sostituita una realtà spettrale obbligatoria. I giornali e le televisioni, a cominciare da Al Jazeera, avevano sostenuto che nei primissimi giorni della rivolta in tre località della periferia di Tripoli (Suk Jamal, Tajura, Fajlun) erano avvenute repressioni terribili da parte delle forze governative, con bombardamenti dal cielo e dalla terra dei civili. Si è arrivati subito a parlare di 10.000 morti e di fosse comuni. Abbiamo constatato, andando a visitare di persona quei luoghi e intervistandone gli abitanti, che si trattava di colossali, spudorate menzogne. Decine di morti ci sono stati, sì, ma subito dopo, ad opera degli aerei della Nato. E' dalla guerra all'Iraq che si usano tecniche simili di obnubilamento mediatico, ma mai, finora, si era giunti a simili livelli di menzogna e disinformazione». Joe Fallisi conclude annunciando una sua nuova visita nella capitale Libica in occasione del “Concerto Internazionale per la Pace in Libia”, organizzato dall’ecologista ed attivista francese Ginette Hess Skandrani e fortemente voluto da Hugo Chavez, che si terrà il 9 maggio prossimo e che vedrà coinvolti artisti, pacifisti e associazioni umanitarie di tutto il mondo.
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