Cisternino, 30/05/2011
WWF Terra di Basilio sulle modifiche alla tutela degli ulivi monumentali
A cinque anni dalla sua emanazione, ed all’avvio del primo vero censimento dopo il periodo transitorio, la legge 14/2007 prima in Italia nel suo genere e divenuta riferimento anche per gli altri paesi del bacino mediterraneo con patrimoni arborei simili a quello pugliese, ora rischia di essere stravolta ancor prima di entrare nel pieno della sua applicazione.
A chiederne la modifica è la politica che in maniera stranamente trasversale (il PdL a livello regionale e locale ed il PD ed esponenti dell’ex Partito Socialista di comuni con alta presenza di ulivi monumentali come Fasano), chiede un suo radicale cambiamento in quanto – “ le sue procedure impattano in modo invasivo con i piani regolatori ed i Pug approvati prima della sua emanazione” – “rendendo oltremodo difficile e tortuoso l’iter per l’approvazione degli strumenti esecutivi come i piani di lottizzazione, i piani particolareggiati ecc.”.
Alla sezione WWF Terre di Basilio Cisternino-Fasano-Ostuni, pare alquanto singolare che una legge che a livello europeo viene definita modello di riferimento per la tutela dei paesaggi agrari, a pochi anni dalla sua emanazione venga definita dalla classe politica della sua stessa regione, “impattante in modo invasivo” sull’economia del territorio. Quando basta farsi un giro nella periferia a Sud di Fasano, per rendersi conto che di invasivo ed impattante ci sono proprio i lavori delle lottizzazioni in atto in aree con fortissima presenza di ulivi monumentali costretti a subire torture che in centinaia se non migliaia di anni di vita non avevano mai visto ricadere su di loro neanche durante gli assedi e le invasioni da parte dei popoli invasori che si sono succeduti nei secoli addietro.
E’singolare che a chiederne la modifica (visto che mercoledì è già stato convocato il Consiglio Comunale con il tema all’ordine del giorno), sarà proprio il Comune di Fasano dove sul proprio territorio si ha il maggior esempio di perdita di esemplari di alberi monumentali, per la mancata applicazione di tale legge sia prima della sua emanazione, sia dopo con il mancato rispetto delle prescrizioni e dei disciplinari imposti dalla Regione attraverso l’esame della Commissione.
La dimostrazione è oggi sotto gli occhi di tutti, con il riscontro a posteriori che chiunque può verificare sulle cartografie satellitari, si sono persi e si tanno perdendo giorno dopo giorno migliaia di piante monumentali senza che ci sia un controllo ed un freno in grado di evitare tale perdita.
Tale perdita è dovuta sia alla non espiantabilità di gran parte di tali piante, per struttura e conformazione (alquanto irregolare e frazionata, caratteristica tipica che da subito l’idea dell’età avanzata di tali piante), sia per la poca attenzione e cura che viene dedicata all’eventuale operazione di espianto e reimpianto da parte degli operatori del settore edilizio che poca esperienza e pratica hanno a riguardo.
Sulla presenza di alberi monumentali non espiantabili in tali aree, segnalati e documentati per tempo dalla locale sezione dei Verdi, e dalla quale segnalazione la Regione aveva prescritto la modifica dei progetti di lottizzazione e il divieto di spostamento di tali piante con il rilascio obbligato intorno ad esse di adeguate aree di rispetto, ed alle quali prescrizioni non è seguito alcuna modifica ai progetti ed addirittura si è ignorato l’entrata in vigore della Legge 14/2007 e si è chiesto ed ottenuto l’espianto secondo il precedente iter di legge.
Addirittura in tali aree, per la presenza di canali superficiali, erano stati segnalati e confermati dall’Autorità di Bacino, rischi idraulici che non avrebbero potuto dare seguito ad alcuna concessione edilizia che invece puntualmente il Comune di Fasano ha rilasciato.
La richiesta di modifica e semplificazione dell’iter autorizzativo all’espianto con passaggio di competenza di controllo ai comuni, sembra voler essere una vera e propria richiesta di deregulation, che agevoli ancor più tale fenomeno di stravolgimento ormai in atto a favore della vera e propria speculazione edilizia a danno del territorio e dell’incolumità di tutti.
Tutti sembrano ignorare la primaria e fondamentale funzione di tali piante che per secoli oltre a dare sostentamento agli abitanti di tutto il comprensorio olivetato della ormai nota piana degli ulivi millenari, hanno letteralmente protetto il suolo dalle erosioni e gli abitati come la stessa Fasano, dal rischio idrogeologico, proprio per la caratteristica intrinseca e naturale dell’ulivo di estendere le sue radici in maniera orizzontale e superficiale, quasi come abbracciare, trattenere e proteggere la terra da cui si erge e si nutre.
Espiantando tali piante ed ostruendo i canali superficiali con schiere di palazzine, prima o poi se ne subiranno le conseguenze con danni a cose e persone che irrimediabilmente ricadranno su tutta la collettività ed il territorio.
A tal proposito l’associazione WWF Terre di Basilio, chiede che la Legge Regionale 14/2007, non venga stravolta nel suo insieme, ma venga perfezionata ed aggiornata.
Il censimento pianta per pianta si sta rivelando lungo, farraginoso e costoso, pertanto un censimento cumulativo eseguito a “corpo”, su uliveti con caratteristiche di monumentalità (con almeno il 60 % di presenze di piante monumentali), libererà risorse da spendere sulla parte dei controlli e dei monitoraggi da effettuare a livello regionale.
Il perfezionamento e l’aggiornamento quindi, lo si potrà ottenere, attraverso la semplificazione e snellimento delle operazioni di censimento ed attraverso l’inserimento della scheda di riconoscimento degli “uliveti monumentali” così come richiamati dalla stessa legge. il potenziamento invece lo si potrà avere attraverso nuovi e più incisivi strumenti di controllo e monitoraggio preventivo da effettuarsi direttamente sugli strumenti di pianificazione comunale, con la possibilità di intervenire su di essi attraverso la richiesta di modifica ed adeguamento al fine della tutela delle piante monumentali, del contesto agro-monumentale e del territorio con i suoi delicati equilibri idrogeologici.
I comuni come nel caso di Fasano, hanno dimostrato di non poter garantire tali principi di protezione e di non voler agire al fine della tutela del territorio nel suo insieme. Gli strumenti di pianificazione come i piani regolatori, dimostrano di essere stati realizzati a suo tempo “a tavolino” sulla base dell’apparente naturale espansione del tessuto edilizio cittadino sul suo perimetro naturale, senza considerare le presenze e le peculiarità dei terreni interessati da tale espansione.
L’attuale maggiore attenzione nei confronti delle tematiche ambientali e delle peculiarità storiche del nostro territorio, dimostrato dalla presenza della stessa Legge Regionale 14/2007, deve obbligatoriamente dare un nuovo punto di vista sulle tematiche della pianificazione, ed i comuni e la politica, invece di rincorrere le richieste di chi vuole trarre profitto ad ogni costo e nei tempi a loro consoni (quando le piante sono lì da secoli), dovrebbe essere pronto a rivedere e correggere i suoi strumenti a riguardo, con l’apertura alla valutazione di trasformare le aree di espansione edilizia interessate dalla presenza di uliveti monumentali, a parchi ed a verde urbano che proprio a Fasano sono completamente assenti.
COMUNICATO STAMPA WWF TERRE DI BASILIO - SEZIONE INTERCOMUNALE CISTERNINO - FASANO - OSTUNI
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