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Bari, Referendum: i commenti di Vendola, Capone, Amati e Introna



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Bari, 13/06/2011

Referendum: i commenti di Vendola, Capone, Amati e Introna

Questo il commento del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola sull’esito dei referendum.
“Oggi c’è stata una straordinaria partecipazione che indica la vitalità democratica di un Paese che sta cercando con grande determinazione di uscire fuori da un’epoca buia. L’Italia di oggi è un’Italia che sta provando a rifondare il proprio spazio pubblico, le proprie virtù civiche. Per me si tratta non soltanto di una vittoria politica di questa campagna referendaria, si tratta della vittoria di una vita: su questioni che ci hanno visto largamente minoranza per decenni e decenni.
La battaglia contro l’energia nucleare ha dovuto attraversare intere epoche dominate dalla spocchia, dalla prosopopea e anche dall’acredine di chi difendeva la scelta nuclearista senza mai consentire un’interlocuzione a coloro che avessero proposto dubbi sulla sicurezza delle centrali o sullo smaltimento delle scorie. La battaglia per l’acqua pubblica, se posso dire così, è stata anticipata dalla mia regione.
La Puglia ha il più grande acquedotto d’Europa. Vorrei ricordare che nel 2005, nel momento della mia prima vittoria, dedicai quel risultato così sorprendente alla difesa dell’acqua pubblica e della ripubblicizzazione dell’Acquedotto Pugliese. E la vittoria contro il legittimo impedimento è il tentativo di recuperare un’idea della giustizia che sia bene comune e non spazio di appropriazione indebita di caste e lobbies.
Insomma, oggi vince l’Italia dei beni comuni, perde l’Italia delle lobbies, perde una lunga storia di ossessione privatizzatrice, perde un pezzo abbastanza pregiato dell’ideologia liberista che ha governato le sorti del mondo.
E quindi, credo che da qui l’Italia possa ritrovare ossigeno e coraggio per andare verso giorni migliori di quelli che abbiamo sulle nostre spalle”.

“Colpito al cuore il governo Berlusconi su alcuni tra gli interessi collettivi più importanti: l'acqua, l'energia e la giustizia. Un voto contro le lobby e i privilegi. È l'orgoglio del popolo italiano che si ribella all' inganno, all'idea che il potente di turno, in politica o nell'economia, possa turlupinare gli italiani e farlo con la complicità, per azione o per inerzia, delle televisioni compiacenti del governo.
Quando ci siamo opposti al nucleare con una legge regionale, molto prima di Fukushima, il governo ha impugnato le nostre norme. Poi con alcune altre Regioni, abbiamo dovuto impugnare le norme dello Stato che prevedevano la realizzazione delle centrali nucleari persino senza o addirittura contro il parere delle Regioni.
Ci siamo impegnati in conferenza Stato/Regioni a chiedere al governo di fare un piano nazionale dell'energia che chiarisse di quali fonti di approvvigionamento il Paese intendesse avvalersi. Abbiamo voluto segnalare l'importanza dell'investimento sulle fonti rinnovabili e del completamento della filiera in tutte le occasioni, rimarcando la bontà di una scelta strategica che in altri paesi, come la Germania, ha prodotto crescita, occupazione e aumento del Pil.
Ma l'abbiamo fatto avendo sempre di fronte un governo sordo, impegnato più ad escogitare tattiche per ingannare il Paese e conservare la possibilità di tornare all'idea del nucleare una volta "superata" l'angoscia di Fukuscima, che non ad elaborare una vera strategia sull'approvvigionamento energetico.
Ora la sintonia della Puglia con la maggioranza del popolo italiano è dimostrata dal referendum democratico. Ora il Governo non ha e non accampi scuse. Dica addio al nucleare e si preoccupi di elaborare una strategia per l'approvvigionamento energetico seria, come si conviene a un Paese civile e moderno che vuole puntare a uno sviluppo ecosostenibile .
La pianificazione è importante. l'Italia è molto in ritardo. Non può aspettare, non possono aspettare le industrie. Siamo stanchi di assistere alle "pezze a colore": adesso vogliamo un piano serio che rispetti il lavoro e gli investimenti nell'energia rinnovabile.

Per l'assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati: "Gli italiani sono molto più avanti della politica e dimostrano che nei momenti decisivi partecipano con entusiasmo per dare la rotta. Sono dell'opinione che la difesa della gestione pubblica del servizio idrico integrato abbia fatto da traino alla consultazione referendaria, nella speranza che la valanga di si che si dovessero scrutinare restituisca una legislazione sinceramente liberale che si sottrae dall'obbligo illiberale dell'affidamento ai privati.
“Nel risultato c'e' ovviamente più di una suggestione autobiografica, ove spicca la soddisfazione per un'azione amministrativa che sino a questo momento ho compiuto accompagnato da più di una perplessità, che a volte militavano a rendermi somigliante più ad un rabdomante che ad un amministratore pubblico.
“Mi spiace soltanto che la campagna referendaria sia stata accompagnata da molte opinioni disinformate o malevole, tipo quelle di Mantovano e Quagliariello in varie trasmissioni televisive, dirette a conseguire il risultato dell'astensione diffamando gli straordinari risultati raggiunti dalla Puglia col suo gestore pubblico, l'Acquedotto Pugliese, così tradendo la storia secolare della nostra regione.
“Ora che i Cittadini hanno parlato, chiedendo di porre fine al frastuono della diatriba, tocca a noi portare all'approvazione la legge di ripublicizzazione di AQP, sulla quale domani mattina presenterò alcuni emendamenti per renderla conforme all'esito referendario e al nostro punto di vista culturale e politico. Da cittadino spero che la lezione impartitaci sia idonea a produrre fatti concreti, utili a custodire il creato, come e' stato detto e scritto autorevolmente, ed a preservare giustizia ed equità".

“Il superamento del quorum e la valanga di SI’ piovuta sui quattro quesiti referendari dimostrano la maturità degli italiani sui problemi ambientali”. È il commento ai primi risultati del presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna.
“Questo successo dei referendum, che non si verificava dal 1995, è una testimonianza ulteriore, se mai ve ne fosse bisogno, del tasso di sensibilità in materia ecologica. I nostri concittadini, di ogni età ed estrazione sociale, non sono disposti a tollerare le malefatte ai danni di un ambiente fino a ieri letteralmente stuprato”.
“Ora la gente chiede che le politiche ambientali vengano riattivate – osserva il presidente Introna – lo chiedono con ancora maggior convinzione i pugliesi, che già godono di una gestione regionale più attenta alla conservazione del patrimonio naturale e del territorio. Non a caso, la Puglia è la Regione leader in Europa nelle politiche ecocompatibili e con le attività connesse e l’indotto è la prima produttrice in Italia di energia pulita da fonti rinnovabili”.
“Ora è necessario frenare la spinta del Governo nazionale a sconvolgere l’Adriatico con le prospezioni petrolifere. Il nostro mare non è un oceano, è poco più di uno ‘stagno’ d’acqua salata, sul quale si affacciano oltre 40 milioni di europei e dal quale tanti operatori traggono le ragioni di vita e di lavoro”.
“Abbiamo detto SI’ all’abrogazione delle norme sul nucleare, ora diciamo NO alle trivelle. Lo chiedono i pugliesi, i molisani, gli abruzzesi, gli italiani e tutti gli adriatici”, conclude Introna. “Cercare pessimo petrolio in mare è una scommessa, difendere l’ambiente è un obbligo nei confronti di figli e nipoti”.






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