Mesagne, 23/06/2011
Confsal Unsa invoca ispezione Asl al Tribinale di Mesagne
“Deludente e sostanzialmente irricevibile il riscontro del Sindaco di Mesagne sulla situazione ambientale, strutturale e igienico-sanitaria del Tribunale di Mesagne, quando afferma che non ci sono fondi per intervenire. E ci auguriamo che la ASL effettui al più presto l’ispezione”. Lo dichiara Giovanni Rizzo, segretario regionale della Confsal-Unsa, a proposito della situazione di degrado dell’edificio che ospita la Sezione di Tribunale di Mesagne.
Il 30 maggio scorso Massimo Battaglia, segretario nazionale della Confsal-Unsa, inviò alla ASL di Brindisi una richiesta di ispezione dell’edificio, a causa di molti inconvenienti che il personale lamenta inutilmente da anni, e in parte verificati direttamente dal sindacato nel corso di un’assemblea.
In attesa della fissazione della visita ispettiva, il Sindaco di Mesagne ha ritenuto di riscontrare la richiesta del sindacato assicurando un sopralluogo, ma precisando che alcun intervento potrà essere effettuato se non saranno “reperiti i fondi necessari”.
“La responsabilità sullo stato degli edifici che ospitano Uffici giudiziari – dice il segretario regionale delle Confsal-Unsa, Giovanni Rizzo – e sui possibili inconvenienti, incidenti e danni, è ripartita tra il datore di lavoro, identificato in questo caso nel Presidente del Tribunale di Brindisi, e l’ente proprietario dell’immobile. Non sappiamo se il Tribunale abbia chiesto al Comune di intervenire sulla situazione: se lo ha fatto, ha trasferito integralmente le attuali o possibili responsabilità dell’inadempienza sul Comune stesso”.
“La salute dei lavoratori – continua Rizzo – e dell’utenza (della quale sembriamo gli unici a preoccuparci) non è negoziabile, né condizionabile da alcun argomento o da pretese ristrettezze di fondi. In realtà, le spese sopportate dai Comuni per gli edifici giudiziari sono integralmente rimborsate dal Ministero della Giustizia, anche se non in modo dilazionato”.
“Se tuttavia – conclude Rizzo – dovessero essere frapposti pesanti ostacoli e tempi lunghissimi, potrebbe esistere un modo elementare di risolvere una situazione di impraticabilità di simili ambienti destinati a uso pubblico: dichiararne l’inagibilità totale o parziale, e trasferire le persone e le attività in un edificio più idoneo”.
COMUNICATO STAMPA FEDERAZIONE CONFSAL-UNSA -
COORDINAMENTO REGIONALE
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