Ostuni, 27/06/2011
Arriva il primo centro pugliese di Ipponyterapia residenziale
Ipponytherapy. E’ il nome del progetto sperimentale di ricerca che sarà presentato mercoledì 29 giugno alle ore 10,00 presso la RSA “San Raffaele Ostuni” alla presenza del Presidente della Provincia, Massimo Ferrarese e del Primo cittadino di Ostuni, Domenico Tanzarella.
L’iniziativa promossa dal Consorzio San Raffaele in collaborazione con il rinomato Centro di Riabilitazione Equestre di “Villa Buon Respiro” di Viterbo prevede uno studio controllato sull’utilizzo delle tecniche di pet-therapy a supporto di pazienti affetti da malattia di Alzheimer e demenze correlate di grado lieve e moderato.
La Pet Therapy è una terapia di supporto che, avvalendosi dell’ausilio di animali domestici, integra, rafforza e coadiuva quella normalmente effettuata per il tipo di patologia considerato.
Così la definì per la prima volta, nell’immediato dopoguerra, lo psichiatra infantile Boris Levinson che verificò scientificamente l’efficacia terapeutica degli animali da affezione in campo medico e psicologico.
«Il progetto di ricerca “Ipponytherapy”», spiega il prof. Luigi Addante, Coordinatore Sanitario del Consorzio e Responsabile Scientifico del progetto, «prevede come primo step uno strutturato ed articolato percorso terapeutico per gli ospiti del centro diurno della RSA di Ostuni dove è stato progettato ed adibito uno spazio ad hoc per lo svolgimento dell’attività, spazio ricavato nella vasta area a verde dell’ex sanatorio».
Una delle peculiarità del progetto è proprio questa. Grazie al supporto del Circolo Horse Club di Ostuni, la residenza della città bianca risulta essere infatti la prima struttura in cui una terapia di questo tipo si effettua in modo residenziale. «Questo al fine di evitare al paziente il disagio e lo scompenso spesso prodotti dall’allontanamento dell’ambiente in cui risiede», osserva Addante, «sintomatologia caratterizzante della malattia di Alzheimer. Non sono infatti gli ospiti che si recano presso un centro equestre ma è il pony stesso che va a “casa” loro».
Perché un pony. «Senza dubbio», conclude Addante, «per le sue intrinseche caratteristiche di animale docile, mansueto, empatico ed affettuoso. Requisiti indispensabili per il raggiungimento degli obiettivi specifici che lo studio predefinisce: il mantenimento delle capacità cognitive residue, il contenimento/controllo delle alterazioni psico-comportamentali, il miglioramento del tono dell’umore e delle capacità relazionali e la riscoperta dell’autostima».
Si dicono particolarmente ottimisti dal Consorzio San Raffaele sugli obiettivi dello studio che coinvolgerà, un giorno alla settimana, cinque ospiti della RSA brindisina e i cui risultati scientifici saranno presentati a Firenze il prossimo dicembre nel corso del congresso nazionale di Geriatria e Gerontologia.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA E COMUNICAZIONE
CONSORZIO SAN RAFFAELE
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