Brindisi, 29/06/2011
Tecnimont, Uil: "l'ennesima farsa della politica pugliese"
L'incontro del 28 giugno scorso, presso la sede della regione Puglia, tra la delegazione CGIL, CISL
e UIL regionale, i rappresentanti provinciali e confederali ed una folta presenza dei lavoratori
Tecnimont con la Task Force per l'occupazione e l'A.D. di Tecnimont dottor Ghiringhelli per
discutere sulla decisione dell'azienda di chiudere gli uffici di Brindisi e trasferire i 66 dipendenti a
Milano, non ha avuto l'esito che il Sindacato ed i lavoratori si attendevano, cioè quello di
coinvolgere la società in un progetto di sostegno promosso dalla Regione Puglia per fare in modo
che il sito di Brindisi continui a svolgere la sua attività.
La UIL unitamente alla UILCEM provinciale esprimono un giudizio nettamente negativo sul ruolo
che ieri la Task Force della regione Puglia ha svolto nell'incontro in quanto c'è stata una mancanza
di rispetto nei confronti dei partecipanti perché sia il governatore Vendola, che la vice presidente
Loredana Capone hanno preferito svincolarsi da tale impegno che gli stessi avevano preso il giorno
prima nell'incontro promosso dal consigliere Giovanni Brigante con gli RSU dell'azienda:
individuare le iniziative necessarie per scongiurare la chiusura dello stabilimento.
Da parte loro gli Amministratori locali sempre molto attenti, almeno a parole, alle questioni che
riguardano il mantenimento di attività lavorative locali di importanza strategica, che si occupano
cioè di ricerca e progettazione di nuove tecnologie mirate al miglioramento dell'impatto ambientale
come il caso della Tecnimont, a loro volta non si sono fatti nemmeno sentire, perdendo un'altra
occasione per essere coerenti almeno nelle loro stesse dichiarazioni.
Vogliamo inoltre far rilevare a tutti che il sito di Brindisi non ha problemi di nessuna natura per
quanto riguarda la sua continuità lavorativa. Infatti non è stato dichiarato improduttivo, né ha
problemi di commesse e tanto meno di essere poco competitivo nello specifico settore di attività
che riguarda la progettazione e la realizzazione di impianti petrolchimici.
I rappresentanti aziendali, nell'incontro del 28 u.s., hanno dichiarato che si tratta di una scelta
meramente organizzativa, senza fornire un minimo di possibilità di recupero del sito di Brindisi,
anche in presenza di investimenti infrastrutturali di servizio che dovranno essere realizzati nella
regione Puglia e che potranno rinforzare il businness aziendale nel mercato che guarda il bacino
del mediterraneo e l'Africa.
LA UIL e la UILCEM di Brindisi condannano l'atteggiamento intransigente della società Tecnimont di
chiudere il 30 di settembre il sito di Brindisi.
Chiediamo: se il problema è solo di carattere logistico e non di costi, allora siamo disponibili a
discutere per trovare soluzioni alternative.
Riteniamo perciò esprimere la nostra proposta per dare soluzione al problema.
Le grandi società del territorio: ENEL, EDIPOWER, quelle all'interno del petrolchimico insieme alle
altre aziende del settore metalmeccanico come AGUSTA, FIAT AVIO ed altri grandi gruppi
industriali dovrebbero costituire una società di servizi di progettazione rilevando la stessa
Tecnimont con le sue alte professionalità.
Il nostro auspicio è che non si ripeta anche questa volta la solita farsa come è successo altre volte
in precedenza con la vicenda ALENIA.
La nostra convinzione è invece che la Regione Puglia e le Istituzioni locali brindisine devono farsi
carico ed agevolare il nostro pensiero per rispondere ai problemi dei lavoratori.
COMUNICATO STAMPA UIL - UILCEM
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