Brindisi, 29/06/2011
Valentino (DeR) sulla spesa per il PalaEventi
Tra pochi giorni il consiglio comunale avrà tra i suoi argomenti all’ordine del giorno il “Palaeventi” tormentone che periodicamente torna al centro del dibattito politico brindisino.
Il vice-sindaco con molto garbo ha preannunciato che prima della seduta consiliare presenzierà ad una conferenza dei capogruppo “ad hoc” sull’argomento durante la quale si è detto convinto di poter dirimere tutti i dubbi in materia convincendo anche i più scettici sulla bontà dell’investimento.
Da tempo il nostro gruppo è in prima fila tra i “Pala-scettici” e vorremmo ancora una volta rappresentare le nostre perplessità alla città ed alla classe politica per far capire quali sono le nostre posizioni che riteniamo non pretestuose ma, fino a prova contraria, ragionevoli e ragionate.
La prima perplessità è quella relativa ai costi conclusivi della struttura. Si era partiti infatti un anno fa da 10 milioni di euro “chiavi in mano” per passare dopo solo un anno a costi di 14 milioni di euro (+40%) senza che sia stata posata neppure la prima pietra. Per rimanere in argomento proprio in questi giorni la Corte dei Conti ha sottolineato come 9 opere pubbliche su 10 abbiano un costo conclusivo superiore (spesso anche di molto) a quello che era stato preventivato in partenza.
Alla luce di queste premesse ci chiediamo se l’attuale amministrazione possa davvero garantire che la spesa finale sarà quella che viene indicata attualmente o se non si debba invece prevedere fin d’ora un ulteriore “adeguamento prezzi” in corso d’opera che porterà, come molti pensano, a toccare i 20 milioni di euro?
Altra domanda che vorremmo fare è, oltre quella relativa ai costi di costruzione, quella relativa ai costi di gestione. Ha il comune un’idea orientativa dell’onere aggiuntivo annuale per le casse comunali derivanti dalle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria, di illuminazione, riscaldamento ed approvvigionamento idrico, pulizia nonché di guardiania della nuova struttura?
Ed a quanto ammontano le spese attualmente sostenute per queste stesse voci per il vecchio Palapentassuglia, spese che dovranno naturalmente sommarsi a quelle della nuova struttura? Le società sportive (rappresentate da FIP, FIPAV e CONI) in questi giorni hanno incontrato l’assessore allo Sport De Michele lamentando che gli attuali elevati costi per poter usufruire delle strutture di proprietà comunale strozzano economicamente le stesse ed impediscono ogni possibile programmazione per l’anno 2011-12 costringendole molte di loro a chiudere.
Non è razionale pensare che le spese che le società sportive dovranno sostenere per giocare al Palaeventi saranno ancora maggiori rispetto a quelle attuali, quindi ancora più difficili da poter onorare?
E davvero pensiamo che basteranno per ammortizzare tali costi gli “eventi” musicali, i convegni e le “fiere” che dovrebbero svolgersi nel nuovo contenitore?
Lo Stato italiano infine dovrà entro il 2014 effettuare una manovra economica correttiva di 40-50 miliardi di euro per evitare di fare la desolante fine che sta facendo la Grecia. Già nostri titoli di Stato sono minacciati di declassamento da parte delle agenzie di rating come Moody’s. I settori dove si prevedono i tagli più consistenti sono quelli della Sanità e degli Enti locali. Siamo proprio certi che ci stiamo comportando oggi in maniera saggia nei confronti del’attuale e delle prossime generazioni bruciando una cifra conclusiva di 15-20 milioni di euro quando entro i prossimi tre anni saremo costretti quasi ad una economia di guerra per la scarsità di risorse a disposizione dei comuni?
Attendiamo con pazienza che il vice-sindaco ci convinca che la nostra posizione è sbagliata e che il “Palaeventi” è una priorità cittadina. Se però così non fosse reiteriamo l’invito a tutti i gruppi consiliari a rivedere la loro posizione sull’argomento bloccando queste spese faraoniche che rappresenteranno un peso insostenibile per chi verrà chiamato in futuro a gestire la città.
COMUNICATO STAMPA SALVATORE VALENTINO - CONSIGLIERE COMUNALE DEMOCRATICI E REPUBBLICANI
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