Brindisi, 29/06/2011
Albano e Luperti chiedono il diserbo di strade, marciapiedi e piazze
Il diserbo di strade, marciapiedi e piazze è all'oggetto di una interrogazione rivolta dai consiglieri comunali Vincenzo Albano (Pd) e Pasquale Luperti (Api).
Di seguito ne riportiamo integralmente il testo:
Finalmente nei giorni scorsi, dopo molti mesi di completo disinteresse, la “panchina fiorita”, trattenuta in ostaggio dalle sterpaglie, che letteralmente la soffocavano, è stata liberata.
Hanno finalmente eliminato le sterpaglie, anche se l’hanno lasciate sul posto per diverso tempo, prima di raccoglierle e smaltirle. E non immediatamente come si dovrebbe.
Un intervento che potrebbe apparire straordinario, mentre invece appartiene alla categoria dei servizi , che la Società affidataria della raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani deve assicurare tutti i giorni, per la tutta durata del contratto.
Un servizio regolato dall’articolo 76 del Capitolato speciale di Appalto, che obbliga la società ad asportare l’erba spontanea nelle strade, piazze, marciapiedi , piazzali, gallerie, ed altri spazi pubblici e/o ad uso pubblico.
Come anche la raccolta, il trasporto e lo smaltimento del materiale di risulta derivante dalla manutenzione e di sfalcio/potatura del verde pubblico, che spesso non viene raccolto tempestivamente e viene lasciato per diversi giorni per terra, causando tanti problemi ai cittadini, soprattutto quando la pioggia lo rende scivoloso.
Lo stesso contratto prevede una serie di penalità, da applicare per ogni singolo inadempimento degli obblighi contrattuali, che potrà in questi casi oscillare da un minimo di 130 ad un massimo di 1300 euro, da determinarsi di volta in volta da parte del responsabile del servizio del comune.
Quello che mettevamo in evidenza era una situazione estrema , paradossale, che voleva però evidenziare il livello di disimpegno della società per questa parte del capitolato di appalto.
Infatti le foto, che allego, evidenziano una città assediata dalle erbacce, una città trascurata, abbandonata a se stessa, che nuoce alla sua immagine e alla sua vivibilità.
Sono convinto che una Amministrazione attenta alle esigenze dei cittadini ed all’immagine della città, non dovrebbe limitarsi a utilizzare la sola arma delle sanzioni, sempre ammesso che lo faccia, ma dovrebbe obbligare la società ad adempiere a quanto previsto in contratto, o, in difetto, procedere d’ufficio in danno della stessa, recuperando le spese sul rateo da pagare.
Così purtroppo non è stato fatto da parte della nostra Amministrazione, considerata la diffusione e la notevole vegetazione esistente in tutti i quartieri della città, che fa presumere un noncuranza di vecchia data e la mancanza di un valido progetto di tutela del decoro urbano.
Per un appalto di tale portata, che comporta l’impiego di importanti risorse finanziarie pubbliche e che è strategico per la sicurezza ambientale del territorio e per la salute pubblica, dovrebbe essere prevista una funzione, che sia in grado, per risorse e personale impiegato, di sovrintendere giornalmente alla corretta gestione degli obblighi contrattuali da parte della società appaltatrice.
Quella attualmente esistente ci sembra inadeguata.
A questo punto ritengo che l’unica strada, se si vuole tempestivamente intervenire per restituire alla città il decoro per il quale paga somme ingenti, sia quella di procedere d’ufficio, attivando uno specifico progetto ed utilizzando i giovani disoccupati della nostra città.
Per quanto sopra, Le chiediamo, sempre con riferimento a questo specifico problema, il numero delle contestazioni di infrazione elevate, l’ammontare delle singole sanzioni comminate nel periodo compreso dal 1 giugno 2010 al 20 giugno 2011, se intende pretendere il rispetto del contratto o procedere d’ufficio in danno della società.
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