Brindisi, 14/07/2011
Macchia (Cgil): "no ai licenziamenti dei precari"
Dopo le recenti dichiarazioni del ministro Brunetta sui Lavoratori precari che li ha definiti “l’Italia peggiore”, la finanziaria del suo governo che prevede il licenziamento del 50% del personale precario della pubblica amministrazione ed il blocco del turn over, la scure del Governo Berlusconi si abbatte, ancora una volta, sui Lavoratori della sanità pugliese recentemente stabilizzati, introducendo uno specifico comma (soprannominato “comma Puglia”) nell’ultima manovra finanziaria.
In sostanza, tale comma, reinterpreta la sentenza della Corte Costituzionale sui processi di stabilizzazione (L.R. Puglia 40/2007 e L.R. 4/2010), dichiarandoli “nulli in diritto”e inficiando, di fatto, una concatenazione di posizioni giurisprudenziali tese ad evitare che terminino sul lastrico i circa 530 Lavoratori pugliesi della sanità e le loro famiglie.
L’espulsione di tutti questi lavoratori precari, tra l’altro, stante come già detto il blocco delle assunzioni, metterà in ginocchio l’intero sistema sanitario territoriale, che non sarà in grado di poter assicurare i LEA.
Per queste ragioni sopra rappresentate, la Funzione Pubblica CGIL di Brindisi è intenzionata a sostenere, oggi più che mai, la sua Piattaforma vertenziale contro il precariato, aprendo la discussione e tavoli di approfondimento con tutti gli interlocutori che dimostrano di avere “sensibilità istituzionale” verso queste gravi problematiche.
Lo snodo da cui partire è sicuramente quello di ripristinare la stabilizzazione del personale precario, con i dovuti interventi tecnici – legislativi, assicurando, nel frattempo, continuità lavorativa al personale che sta per essere licenziato per diverse ragioni o per il raggiungimento del limite dei 36 mesi di contratto a tempo determinato.
La permanenza lavorativa dei dipendenti può essere sostenuta ricorrendo all’attuale normativa; in particolare con l’art. 1 e l’art. 5 comma 4 bis del predetto D.lgs. n°368/2001 come riformato dalla legge 24.12.2007, n° 247, ammette la stipula e/o proroga di contratti “in deroga assistita”, oltre i 36 mesi, con l’assistenza di rappresentanti sindacali presso la Direzione Provinciale del Lavoro.
La F.P. CGIL, suggerendo a suo tempo con propria nota - preservata agli atti - tale percorso, e la ASL BR sono state antesignane in ambito regionale (ora opportunamente altri soggetti istituzionali ne suggeriscono l’applicazione in favore dei precari), prorogando oltre i 36 mesi, con il suddetto dispositivo legislativo, i contratti a tempo determinato in “deroga assistita” ai tecnici della prevenzione.
In quest’ottica, la scrivente O.S. auspica che il nuovo managment della ASL BR dia priorità assoluta e risolutiva al tema “Lavoro e Precariato”, che rischia di implodere in tutta la sua drammaticità e complessità, con una pluralità di conseguenze negative sul nostro sistema sanitario.
COMUNICATO STAMPA CGIL BRINDISI A FIRMA DI ANTONIO MACCHIA - SEGRETARIO FUNZIONE PUBBLICA
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