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Brindisi, Caliandro chiede dibattito su crisi economica



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Brindisi, 18/07/2011

Caliandro chiede dibattito su crisi economica

Di seguito riportiamo una richiesta inviata dal consigliere provinciale Vitantonio Caliandro al Presidente della Provincia Massimo Ferrarese

Egregio Presidente,
con la presente intendo evidenziarLe una forte e legittima preoccupazione per la tenuta del sistema sociale: l’ultima devastante manovra economica scarica il suo peso ancora una volta sugli Enti locali e le famiglie, vittime dell’insensibilità “politica” di questo Governo, sempre più lontano dai veri problemi che coinvolgono i giovani precari, gli anziani senza tutela e le donne emarginate, un tasso di disoccupazione che sfiora ormai il 30% in tutta la Provincia e della curva dell’economia che scende impietosamente.
L’oramai irritante slogan del premier Berlusconi “NON METTEREMO LE MANI NELLE TASCHE DEI CITTADINI”, potrebbe integrare un nuovo reato etico politico di abuso e tentata violenza all’intelligenza dei cittadini che ben si rendono conto di come, in pochi mesi, il governo abbia tagliato miliardi di trasferimenti agli enti locali, obbligandoli a ridurre i servizi e ad aumentare la pressione fiscale.

E’ lontana dalla nostra cultura politica la polemica astratta fine a se stessa ma, ancora una volta, non possiamo sottacere al “pavidismo” politico del Governo nazionale che sembra aver scoperto il periodo migliore per rifilare una serie di drastici provvedimenti, che lungi dall’essere di natura strutturale, colpiscono il solito cittadino comune: il periodo preferiale, il più adatto a fare passare furbescamente tali provvedimenti.
Infatti, la nuova manovra economica è nata con un’ambiguità di fondo, prima presentata e pubblicizzata come tagli ai costi della politica e agli sprechi della casta, poi rivelatasi l’ennesima stangata in capo ai cittadini, già duramente provati da un’insostenibile pressione fiscale, lasciando intoccati, ancora una volta, ad esempio, gli specialisti dell’evasione ( 160 mld euro annui ) concentrati in larga parte nel ricco Nord del Paese.

Il nostro Paese ha perso totalmente il contatto con la modernizzazione ed ha subìto un processo di modernità deviato, determinato dai solito compromessi politici ( vedi il federalismo, il Piano per il Sud che non c’è, l’accesso al credito sempre più proibitivo per le imprese delle aree dell’obiettivo 1, il Patto di stabilità che impedisce agli Enti locali di utilizzare liberamente le risorse finanziarie disponibili per la realizzazione e l’ottimizzazione di infrastrutture).
Una riflessione particolarmente attenta e non dogmatica dell’attuale fase politica, ci pone di fronte a problemi che per la loro complessità ed ampiezza esigono risposte coraggiose e concrete; infatti, solo negli ultimi 10 mesi la nostra piccola provincia ha subito tagli per circa 5 milioni di euro alla spesa corrente e 2 milioni per l’erogazione di servizi, trovandosi nell’impossibilità di assicurare gli stessi in settori vitali quali trasporti, viabilità, welfare, pubblica istruzione, interventi per favorire nuova occupazione, per non parlare della chiusura di uffici territoriali di forte rilievo sociale ( Banca d’Italia, Tesoro, AQC) e recentemente di aziende quali l’Alenia e la Tecnimont, provocando un’ ulteriore lacerazione alla già debole economia del nostro tessuto economico sociale, senza tralasciare la difficile stagione che vive la sanità pugliese alle prese con Piani di rientro che hanno determinato la chiusura coattiva di numerosissimi presidi ospedalieri con la conseguente incapacità di smaltire le oramai chilometriche liste d’attesa.
Una politica lontana dai bisogni collettivi diviene dispotica; pertanto è necessario mettersi in sintonia con la gente, discutere, aprirsi al confronto e decidere; penso alle convenzioni Enel che dormono in un cassetto perché altri livelli istituzionali si sottraggono al confronto e il territorio perde risorse ed occupazione, e L’ENEL RINGRAZIA.
Penso al Porto, vera risorsa di questa provincia, affidata alle logiche politiche; penso al disinteresse per il Corridoio 8, caduto nell’oblio, mentre Bari ha già i finanziamenti ed i progetti necessari come non può sfuggire l’esigenza di individuare delle aree da destinare all’avvio di nuovi progetti imprenditoriali.
Il perdurare di tale difficile situazione economica imporrà alla nostra Provincia la chiusura dei corsi universitari, la riduzione dei piani d’impresa della S. Teresa, la contrazione della mobilità provinciale, negando le giuste e legittime aspettative a tanti giovani e lavoratori del territorio.

Molti uomini politici, da diverso tempo rappresentanti del nostro territorio, hanno consumato totalmente la loro credibilità con false promesse di lavoro e barattando il nostro territorio; a mio modesto parere, ben pochi sono oggi i soggetti politici che senza cosmesi possono vantare una consolidata affidabilità ed è per questo che mi rivolgo a Lei, perché si possa rafforzare la stagione di innovazione avviata con il nostro “laboratorio politico”, aperto a chi vuole andare oltre il diaframma dei vecchi schematismi, restituendo fiducia e ottimismo al territorio, favorendone lo sviluppo mediante nuove iniziative imprenditoriali capaci di attrarre investimenti e positive ricadute occupazionali.
Sig. Presidente, questo è, a mio modesto parere, il messaggio che gli elettori hanno percepito nella campagna elettorale del 2009 e questo è l’obiettivo che occorre perseguire, nonostante le difficoltà; se questo ambizioso traguardo non sarà raggiunto fino in fondo, potrebbe prendere corpo nella gente la rassegnazione e la sfiducia e, i Socialisti non intendono prestare la propria parte a questa sciagurata ipotesi.

Pertanto, richiamandomi anche alle parole del mio amico, prof. Egidio Zacheo, il quale sostiene che al Sud urge una vera rivoluzione culturale e politica di tutte le persone capaci affinché domani nessuno possa indignarsi verso chi poteva e non ha fatto,
CHIEDO
Che nel prossimo Consiglio Provinciale si possa aprire un intenso dibattito teso alla risoluzione di quanto sopra evidenziato.

COMUNICATO STAMPA VITANTONIO CALIANDRO






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