Brindisi, 20/07/2011
Rigassificatore, Guadalupi (Sel): "non cedere all'incanto delle sirene"
Faccio riferimento all’ultimo comunicato stampa della Brindisi Lng (velo societario della British Gas) per rendere noti i dubbi su quali siano gli interlocutori con questa azienda intende oggi instaurare un confronto ed un dialogo.
Allo stato attuale, infatti, con vicende ancora oggetto di accertamento giudiziario sotto ogni profilo e con una chiara espressione della volontà della comunità brindisina e
delle istituzioni, la ricerca di questo dialogo non può che essere valutata tardiva e fuori luogo.
Definire solo arroganza quella della Brindisi Lng sarebbe fin troppo facile, penso invece che sia accoppiata con una buona dose di insensatezza.
Possono gli interessi aziendali di una società privata sovrapporsi a quelli di una comunità?
Possono le intenzioni e la presunzione di un management farsi beffa e non tenere conto delle decisioni prese dai Consigli comunale, provinciale e regionale e ignorare la fortissima avversione della cittadinanza verso questo impianto?
Sino a che punto è lecito che si insista con un’assillante campagna propagandistica alla "cicero pro domu sua" o con sponsorizzazioni tali da essere, con difficoltà, valutate
disinteressate?
Sono tutte domande che spesso mi pongo con l’unico risultato di trovare insensato il comportamento della società inglese, come lo è pretendere che gli ambientalisti non usino il termine “pericoloso” quando parlano del rigassificatore e intravedere una offesa nelle loro legittime richieste di vigilanza per gli “accertamenti di legalità”.
Non è, e non può essere, sufficiente “cambiare gente” per cancellare quelle azioni oggetto di un processo penale in corso, sarebbe troppo facile e comodo.
La difesa dei basilari principi della nostra democrazia va sempre sostenuta come è scontata la solidarietà alle associazioni ambientaliste, anzi vanno elogiati per il lavoro
svolto in difesa del nostro territorio, per quanto riescono a fare con scarsità di mezzi contrastando spesso chi di mezzi ne possiede in abbondanza.
Assieme a tanti amici eravamo, siamo e saremo contrari al rigassificatore principalmente per la sua insulsa e irrazionale ubicazione (a vantaggio esclusivo della società costruttrice incurante dell’esistenza di una zona con alti rischi di incidenti
rilevanti e di un potenziale grave danno all’economia portuale), per l’irrilevanza degli investimenti previsti (rispetto ad analoghi insediamenti), per l’assenza di un ritorno
occupazionale per il territorio brindisino.
Brindisi è un territorio – in forte credito nei confronti del Paese – Italia – e deve poter decidere da sé quelle scelte che influiscono sul proprio sviluppo.
Auspico che la società inglese prenda atto dell’insensatezza dei propri comportamenti
e agisca di conseguenza, ponga rimedio e rispetti le volontà, istituzionali e non, già
espresse e chiare.
Il mio augurio è che questa città riesca, col contributo delle tante forze sane, a percorrere la strada per valorizzare le grandi potenzialità che possiede tra le quali il porto, che può e deve essere il volano dell’economia, non solo del territorio brindisino ma dell’intero Salento.
Un porto, si ripete, la cui polifunzionalità non può essere irreparabilmente condizionata da un “tappo” come il rigassificatore che si vorrebbe costruire al suo ingresso e
meraviglia l’opinione espressa dal neo Presidente dell’Autorità portuale ma soprattutto auguro ai miei concittadini di non cedere all’ingannevole canto di talune sirene poiché
naufragheremmo, e questa volta irreparabilmente.
COMUNICATO STAMPA VINCENZO GUADALUPI - CONSIGLIERE COMUNALE SEL / FDS / LISTA GUADALUPI
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