Brindisi, 26/07/2011
Sabato si inaugura il Parco Antonio Di Giulio
Sabato 30 luglio, alle ore 19.00, avrà luogo la cerimonia di intitolazione del parco urbano, realizzato tra i rioni Commenda e Bozzano, al dott. Antonio Di Giulio (l’ingresso avverrà da via G. Di Vittorio).
Saranno presenti il Sindaco Domenico Mennitti, il Vice Sindaco Mauro D’Attis e il Presidente del Consiglio Comunale Angelo Rizziello. Sono stati invitati a partecipare i componenti della Giunta Municipale e i consiglieri comunali.
Di seguito una breve relazione sul parco “Di Giulio”.
Il parco “Antonio Di Giulio” si estende su una superficie complessiva di circa 8 ettari.
Il sistema del verde del Parco urbano “Magrone-Patri” è fondato su due peculiarità sostanziali:
- le caratteristiche del sito;
- l’analisi dell’utenza;
Due aspetti di fondamentale importanza, alla base della scelta sia dei diversi ambiti, sia dell’intera componente floristica dell’area del parco.
Il sito per le motivazioni prima precisate ha la funzione di raccordare gli “esterni” di due elementi del territorio: la città e la campagna. E in fase progettuale questa specificità ha fortemente caratterizzato l’idea progettuale: la ricerca del “genius loci” dell’area ha significativamente indirizzato l’attività di progetto verso la riproposizione di tutti quegli elementi naturalisti che in passato vestivano l’area e di cui oggi rimangono importanti testimonianze nei numerosi “orti” della parte bassa del parco.
E’ proprio da questa valutazione nascono gli ambiti del parco con ognuno la vegetazione che lo caratterizza.
Nella parte alta, dove trovano compimento la scuola, il campo da minigolf e il centro di ristoro il caratteri della vegetazione proposta rispondono al soddisfacimento della funzione estetico, ornamentale e di rappresentanza. Ma allo stesso tempo, soprattutto per quel che riguarda la scuola la vegetazione si propone un importante ruolo: quello psico-educativo. La proposta di essenze arboree ed arbustive, prevalentemente da fiore, trova giustificazione nell’offrire ai ragazzini la possibilità di conoscere per primi il cambio delle stagioni. Il frutteto didattico,ed esempio, annovera una collezione di drupaceae tra le prime fiorire dopi i rigori invernali. Un grande “effetto” estetico percettivo che gioverà soprattutto agli scolari che avranno evidentemente l’occasione di trovare appena fuori l’aula un “laboratorio verde” all’aperto in cui potranno costatare il cambio delle stagioni con le varie che l’albero stesso manifesterà.
La stessa piazza centrale vestita di elementi colonnari come i cipressi e da arbustive quali lavande e pittospori: tre elementi strutturali della flora mediterranea che trovano proprio in questo ambito la riconoscenza della loro bellezza e apprezzata storia.
Ad attrarre l’attenzione sulla tavola planimetrica, è anche l’isola dei palmizi intorno al tema dell’acqua. Il significato è chiaro e preciso: l’oasi di palme e acqua vuole essere quasi una metafora di grande richiamo verso un maggior rispetto alla tutela e alla conservazione della risorsa idrica. E la centralità del boschetto di palme oltrechè rispondere ad una funzione evidentemente estetica ripropone in fora “sostenibile” un richiamo “educativo” al consumo dell’acqua stessa.
Il campo da minigolf è una mitigato da un filare di Schinus molle e da un doppio filare di “Jacaranda mimoseifolia” che allo stesso tempo costituisce la fascia filtro dal boschetto di arboree e arbustive mediterranee: leccio, sughera, roverelle, corbezzolo, lentiggine ecc.
Le caratteristiche delle specie esaltano in questo caso le funzioni del bosco, anche per la sua ubicazione prossima ad edifici scolastici. L’idea di un rapporto ravvicinato con un elemento naturalistico (sepurre ormai relittuale della campagna brindisina) quale il bosco, avvalora il ruolo ambientale ma anche socio-educativo nei confronto dei “beni-patrimoni” ambientali e naturalistici.
Il sistema della vegetazione della parte inferiore del parco, data anche la geomorfologia dell’area, ripropone i caratteri agro-naturalistici della regione mediterranea. Le terrazze, rette da muretti a secco o da strutture in pali di legno, a seconda del salto di quota che le separa da quelle precedenti o da quelle che le seguono, sono vestite con elementi vegetazionali della campagna brindisina: olivo, carrubo, alternati a macchie arbustive di sclerofille. Non mancano corbezzoli, melograni, e fruttiferi che caratterizzavano gli orti di quest’area quando aveva un uso agrario. Un vero e proprio brano di macchia mediterranea che si ripropone come un importante tracciato da utilizzare nei percorsi di educazione ambientale rivolto alle scolaresche.
Stessa considerazione per il vigneto e l’oliveto didattici. In questo caso la riproposizione di due elementi vegetazionali come la Vitis vinifera, allevata ad alberello e l’Olea europea allevata a vaso ha il fine di coniugare il valore economico –culturale di queste due colture tipiche e tradizionali della civiltà contadina con gli esaltanti aspetti estetico percettivi che le due piante imprimono all’area in cui insistono.
L’accesso lungo il canale, che porta verso la parte “elitaria” superiore, divide la parte inferiore del parco a mo di 2 “ali” tenute insieme da un percorso vita alberato per gran parte del suo tracciato con caducifoglie. In particolare lungo il tratto che va dal punto in cui il percorso stesso lambisce il canale “inferno” fino a quando risale nella porzione simmetrica, il trattamento arboreo con Populus (molto adatto per le caratteristiche umide del terreno, data la presenza di falda superficiale) proposto ha una funzione “cerniera” verso il canale patrie l’area esterna al parco.
COMUNICATO STAMPA AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI BRINDISI
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