Brindisi, 26/07/2011
Legambiente e Italia Nostra sul rapporto integrato di sicurezza portuale
Le scriventi Associazioni, nel mentre preannunciano la trasmissione di puntuali osservazioni in merito al Rapporto Integrato di Sicurezza Portuale di Brindisi, nelle sedi in cui sarà necessario agire in base alle decisioni della Conferenza dei Servizi del 26 Luglio 2011, fanno presente quanto segue:
1. la consultazione popolare disposta sin dalla comunicazione della Direttica 96/82 CE, più conosciuta come Direttiva Seveso e mai regolamentata dal Decreto Legislativo 334/1999, non è, in merito alla valutazione di rischi rilevanti dalla pianificazione conseguente, una possibilità ma un OBBLIGO e non viene minimante attuata se alcune Associazioni (non tutte quelle ambientaliste nel caso specifico) vengono semplicemente “sentite”. Ben più corretto sarebbe stato se fosse stata realizzata un’effettiva “consultazione popolare” finalizzata ad acquisire osservazioni e richieste, in modo formale e tali da essere integrate in fase di formazione dell’atto amministrativo da assumere;
2. Oggetto di un Rapporto Integrato di Sicurezza Portuale e, quindi, della preliminare consultazione popolare, dovrebbero essere le attività ad elevato rischio di incidente rilevante ed anche quelle ad esse connesse o da esse potenzialmente derivanti. Ciò in virtù anche dell’effetto “domino” e della criticità, vulnerabilità, capacità di carico e soprattutto di scelte e di misure di sensibile riduzione dei rischi del territorio; va infatti ricordato che tale territorio e, fra l’altro, riconosciuto (L 426/98) fra quelli di interesse nazionale (SIN) ai fini della bonifica e fra le principali aree di crisi ambientale e ad alto rischio di incidente rilevante in Italia. Tale analisi e le conseguenti indicazioni e prescrizioni, tese a ridurre carichi inquinanti ed i rischi di incidente rilevante e le loro fonti, per altro sono uno strumento essenziale della analisi di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) a cui deve attenersi il Piano Urbanistico Generale (PUG) come parte di esso, ai sensi della normativa vigente ed avvalendosi dello strumento di pianificazione portuale.
3. Nel rapporto non possono, ovviamente, essere esaminati ed addirittura acquisiti, come atto definitivo, documenti facenti parte di istruttorie e procedimenti tecnico-amministrativi tuttora non conclusi, come nel caso del Terminal di rigassificazione e delle attività connesse a questo ultimo ed in merito alla movimentazione delle gasiere; è rilevate evidenziare che il Rapporto riporta come proprie alcune considerazioni e conclusioni della società costruttrice (per non parlare del fatto che è tuttora aperto un processo penale ed è vigente il sequestro giudiziario del cantiere e, in primo luogo della colmata che appare, dalle tavole del Rapporto, sotto la “competenza” della stessa Autorità Portuale)
4. Sarebbe, contrariamente a quanto è stato fatto, assolutamente indispensabile acquisire aggiornati rapporti di sicurezza interni ed esterni, degli impianti cosi detti Seveso; in assenza di questi ed ancor più in presenza di un inaccettabile, in quanto non ancora formalmente approvato, terminal di rigassificazione, l’impalcatura, i contenuti e la credibilità del Rapporto Integrato che ci viene oggi proposto, risultano del tutto inaccettabili e del tutto illegittimi.
In ragione di quanto sopra si chiede la riformulazione del Rapporto nel rispetto delle leggi vigenti
COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE e ITALIA NOSTRA BRINDISI
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