Torre S. Susanna, 27/07/2011
Riapre al pubblico il Castello Conti Filo
Il Castello che verrà riaperto al pubblico il 30 luglio prossimo è uno dei monumenti storici dell'alto Salento che meritava di essere riportato a condizioni di fruibilità dopo decenni di totale abbandono.
Investire in antiche strutture sicuramente è rischioso e Vincenzo Trinchera, da buon imprenditore, ha inteso avventurarsi in un recupero di una struttura importante in un piccolo paese molte volte dimenticato da chi avrebbe dovuto avere più attenzioni.
Il Castello tra qualche mese diventerà un importante polo ricettivo capace anche di ospitare incontri e convegni. Vincenzo Trinchera ha pensato anche alla storia, avviando un progetto molto complesso ed articolato riuscendo a coniugare tradizione, storia e confort. Attraverso l’ingresso monumentale è possibile entrare nell’ampio cortile lastricato su cui si affacciano, tra gli altri, l’ingresso alle antiche scuderie, dove sarà allestito un piccolo museo, quello all’appartamento del custode, quello alla fossa granaria, dove sarà creata un’enoteca, quella al salone delle decime, quello all’antica chiesa della Madonna della Salette (dove è presente uno dei pochi altari in legno avente uno stile barocco) e quello principale che conduce al piano di sopra. Qui, da una hall spaziosa è possibile entrare nelle varie anticamere, nelle sontuose stanze, nei saloni arredati con stile ed eleganza, negli ampi terrazzi,insomma un luogo dove chiunque potrà trascorrere una residenza piacevole all’insegna dell’eleganza e dell’ospitalità. Un fiore all’occhiello che potrà rappresentare per Torre S. Susanna motivo di attrazione turistica, di orgoglio e di prestigio.
Breve cenno storico del Castello.
Nel 1588, la famiglia mesagnese Dormio acquistò il feudo di Torre Santa Susanna dai Palagano. Tale evento rappresentò sicuramente una svolta fondamentale per il nostro paese, in quanto, con questa famiglia, Torre fu interessata da uno sviluppo davvero sorprendente, e soprattutto perché, forse a causa del diretto interessamento dei Dormio, che si dimostrarono dei mecenati, Torre Santa Susanna cambiò il proprio aspetto.
Il Feudo di Torre S. Susanna, nel 1722, passò al Conte Pietro Aurelio Filo di Altamura. La famiglia Filo era di origine greca e nobile fin dal 1200 ed era di Altamura; fu onorata con titoli, privilegi e ordini cavallereschi e investita di più Feudi.
Con i Filo, il Castello di Torre Santa Susanna fu per la prima volta utilizzato come dimora nobiliare, visto che in precedenza nessuno lo aveva ancora di fatto abitato. Per questo motivo Pietro Aurelio Filo continuò la sopraelevazione dell’edificio di altre due campate per rendere il piano nobile più ampio ed abitabile.
Figli di Pietro Aurelio Filo e di Eleonora De Angelis furono Massenzio e Carlo.
Durante la Signoria di Carlo e di Massenzio il castello di Torre Santa Susanna ebbe gli interventi più importanti e significativi. Difatti in quel periodo fu completato tutto quanto il piano nobile, unificando il paramento della facciata completo di cornice marcapiano e cornice di coronamento, e fu definitivamente segnata la cadenza modulare delle aperture con dei rilievi a mo’ di capitello sulla cornice marcapiano; al piano terra fu individuato uno degli ambienti di deposito adiacente all’androne d’ingresso, il quale fu isolato e trasformato in cappella gentilizia con il frontone principale a timpano sulla strada, secondo accesso dall’androne e possibilità di accedere dal piano nobile ad un soppalco della muratura.
La famiglia Filo nel Castello di Torre veniva a trascorrere solo il periodo estivo.
Il ramo principale dei Filo finirà per estinguersi nei primi del Novecento. A Torre Santa Susanna, nel cimitero, esiste ancora la tomba di famiglia in cui sono sepolti Goffredo Filo, figlio di Bisanzio, nato a Napoli nel 1865 e morto a soli 39 anni ed Angelo, figlio di Edoardo, nato a Napoli nel 1894 e morto a soli 16 anni; tomba su cui ancora oggi una mano ignota lascia qualche mazzo di fiori, di tanto in tanto.
Nel 1947 la famiglia D’Ippolito acquistò il Castello di Torre Santa Susanna dagli eredi dei Conti Filo.
Il Castello fu ceduto in fitto all'Amministrazione comunale in varie circostanze: fu utilizzato come lazzaretto durante l'epidemia di vaiolo nei primi del Novecento, come scuola elementare e come sede di reparti militari durante il II conflitto mondiale. Passato poi agli eredi D’Ippolito, subì un grave degrado, sino a quando nel 2003 fu acquistato dalla famiglia Trinchera che ha promosso un progetto di restauro per il suo recupero.
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