Brindisi, 20/08/2011
Il Faro: "Bari come Venezia, capitale delle crociere. E Brindisi?"
Chiudiamo la settimana con due notizie che ci auguriamo possano rovinare il week-end a coloro i quali sono i responsabili della gestione programmatica del porto di Brindisi; in particolare ci rivolgiamo al Presidente e Segretario generale dell’Authority a tutti i componenti del Comitato portuale ed ai politici del Comune di Brindisi.
La prima notizia è relativa allo scalo a Bari della Voyager of the Seas della più grande compagnia del mondo e colosso globale delle crociere, con sede a Miami, la Royal Caribbean Cruises.
Da Maggio a Ottobre sono previsti 23 scali a Bari della Voyager con una movimentazione di oltre 87.000 passeggeri e con un significativo indotto.
Questo gigante del mare è per la prima volta in Italia e la scelta di Bari è determinata dall’eccellente presenza di infrastrutture, di servizi e di destinazione turistica.
Bari, che fino a meno di 20 anni fa non contava nulla sul traffico passeggeri marittimo, può vantare oggi la presenza di ben tre operatori crocieristici quali: Costa Crociere, MSC Crociere oltre alla Royal Caribbean, leader mondiale delle crociere.
Da ciò è inconfutabile che tutti coloro i quali continuano a parlare del porto di Brindisi con saccenza devono nascondere la testa sotto la sabbia e vergognarsi della loro incapacità.
La reale responsabilità del mancato sviluppo del porto di Brindisi è a costoro addebitabile e come tale nessuno di questi può più avanzare pretese sulla gestione del porto.
L’unica concessione che riteniamo di poter proporre alla pletora di personaggi richiamati in questa nota è quella di un veloce corso di aggiornamento da fare presso l’Autorità Portuale di Bari e poi un sincero …....!
Per completare l’opera è di qualche giorno fa la notizia che il porto di Gioia Tauro grazie a finanziamenti regionali e nazionali, migliorerà notevolmente i propri collegamenti ferroviari con i porti di Taranto e Bari individuati quali capaci di alimentare con ulteriori containers il già rilevante traffico.
E Brindisi, dov’è?
A ciò si aggiunga che nel Marzo di quest’anno, il Presidente dell’Autorità di Gioia Tauro ha tagliato le spese di attracco del 90% per le navi terminal containers e del 60% per le navi feeder; una riduzione delle entrate che comunque ha permesso un incremento significativo del traffico portuale, compensando la riduzione stessa.
Insomma, mica ci vuole un genio per capire che riducendo le tasse aumenta il traffico; così come migliorando le infrastrutture ferroviarie, si riducono i costi di trasporto ed i tempi di percorrenza, e si scartano porti inefficienti come quello di Brindisi.
La logica della riduzione e/o eliminazione del diritto portuale e degli ormeggi per i diportisti è, a nostro avviso, l’unica capace di migliorare quantitativamente il traffico passeggeri, logica che abbiamo sempre perseguito e riportato nelle nostre note.
Ci auguriamo che prima o poi qualcuno, meno pieno di sé, si soffermi un attimo ad ascoltare anche la voce che viene dal basso.
COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE IL FARO – A FIRMA DEL PRESIDENTE RAFFAELE GIOVE
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