Brindisi, 10/10/2011
Antonucci (Pdl): "screening mammario riattivato oltre la tollerabilità"
Nonostante i continui proclami e le reiterate rassicurazione fatte anche a mezzo stampa solo oggi, lunedì 10 ottobre, l’ASL di Brindisi ha riattivato nell’ospedale Perrino il servizio di screening mammario a chiamata, gratuito per tutte le donne della provincia di Brindisi di età compresa tra 45 e 74 anni di età.
A differenza di quanto promesso dall’allora direttore generale Rodolfo Rollo che, in mia presenza e della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Brindisi lo scorso giugno e dopo che avevo già pubblicamente denunciato l’accaduto, aveva affermato che il servizio di chiamata per lo screening mammario sarebbe stato attivato dal 1° luglio 2011, gli utenti hanno dovuto aspettare ulteriori tre mesi per poter vedere riconosciuto il loro diritto alla salute e alla prevenzione.
Sin dall’inizio, nell’evidenziare il problema in qualità di presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune, ho ribadito che l’ASL aveva arbitrariamente interrotto il servizio di screening a chiamata dal mese di aprile 2011 mettendo in atto un’azione discriminatoria nei confronti di tutte le donne del nostro territorio che si vedevano private, a causa di un mancato rinnovo del contratto con la ditta che si occupava del servizio, di questo importantissimo esame preventivo che consente di diagnosticare tempestivamente la presenza di eventuali tumori alla mammella. Eppure l’ASL sa bene, considerato che organizza numerosi eventi sia di sensibilizzazione alla prevenzione che di aggiornamento del propri medici, che il tumore alla mammella è il più diffuso nel territorio nazionale, regionale e provinciale. Si cade allora in contraddizione quando si predica bene e si razzola male. Per sei mesi il sevizio di screening a chiamata è rimasto inattivo; sei lunghi mesi in cui le donne brindisine hanno dovuto attendere per poter effettuare questo esame fondamentale per la prevenzione dei tumori. Sappiamo tutti che in questi casi la tempestività dell’accertamento è l’arma più utile per far diminuire l’incidenza di questa patologia nei suoi effetti più drammatici.
Ben venga dunque la riattivazione del servizio, pur con tutti i ritardi che la lunga pausa ha generato nelle liste di coloro che dovranno espletare gli esami diagnostici, ma ciò non toglie che il comportamento manifestato dalla precedente direzione generale dell’ASL brindisina è andato ben oltre la normale tollerabilità. Una situazione che all’epoca definii “scandalosa” e che riconfermo oggi a mesi di distanza. Un comportamento da stigmatizzare in quanto ha portato all’interruzione di un servizio pubblico evidenziando una totale mancanza di attenzione verso tutte le donne.
COMUNICATO STAMPA LIVIA ANTONUCCI - GIA' CONSIGLIERE COMUNALE PDL
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