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Brindisi, Appalti pubblici: Claai e Api chiedono trasparenza a pari opportunità



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Brindisi, 11/10/2011

Appalti pubblici: Claai e Api chiedono trasparenza a pari opportunità

E’ nota a tutti la gravissima crisi che da alcuni anni attraversa l’intero settore delle costruzioni. Un comparto che nel passato ha sempre svolto un ruolo di traino dell’intera economia. E’ stato così in Italia come in Puglia. Ma nella città di Brindisi, in particolare, la crisi che le costruzioni attraversano non è dovuta solo a fattori esterni; essa è stata causata anche dall’assenza di programmazione e dalla vigenza di un Piano Regolatore Generale ormai non rispondente più alle esigenze dei cittadini e delle stesse imprese. Le conseguenze sono sotto gli occhi tutti: crisi delle imprese e conseguente aumento dei lavoratori disoccupati e/o in cassa integrazione o in mobilità.
Il mercato dell’edilizia privata si è quasi bloccato; gli stessi appalti dei lavori pubblici hanno subito una drastica riduzione per i vincoli imposti dal cosiddetto Patto di stabilità nella finanza pubblica. A questo si aggiunga il dramma del ritardo con il quale vengono effettuati i pagamenti dei lavori eseguiti, che obbligano le imprese a ricorrere alle anticipazioni bancarie, i cui costi sono davvero esiziali per le stesse imprese, che sono paurosamente indebitate.
In questo contesto di generale difficoltà, le imprese seguono con estrema attenzione quello che avviene nel sistema degli appalti e dei servizi pubblici. Dove non mancano episodi alquanto anomali, quali ad esempio lo svolgimento di gare con percentuali di ribasso che vanno oltre il 50% dell’importo a base d’asta. Un fatto questo talmente insostenibile poiché le imprese aggiudicatarie non hanno alcuna possibilità di garantire quella qualità dell’opera richiesta, né di assicurare tutte le spettanze dovute ai lavoratori, né di garantire quei livelli di sicurezza al fine di evitare il verificarsi di incidenti sul lavoro; senza aggiungere poi della necessità di garantire quel giusto profitto, che è condizione essenziale perché l’impresa si innovi continuamente e si adegui alle nuove esigenze.
Sono ormai diversi gli imprenditori a segnalarci che alcuni Enti pubblici farebbero ricorso, per determinati importi di lavori, alle imprese iscritte nell’Albo dei fornitori di fiducia dei medesimi enti; un fatto questo che avverrebbe in misura eccessiva e non sempre giustificata dalle necessità e dalle urgenze. Un sistema questo che darebbe luogo a forme di agevolazione delle quali trovano vantaggio, a volte, solo pochissimi soggetti. Nel passato non molto lontano, tale pratica sarebbe stata significativamente praticata non da qualche piccolo comune, ma in più di qualche grande Ente locale (e non solo). Consentendo, così, che qualche soggetto imprenditoriale ben “supportato”, sarebbe stato più volte affidatario di diversi lavori
. L’Albo delle imprese di fiducia, che dovrebbe avere una ben precipua funzione verrebbe, invece, strumentalizzato al fine di operare una selezione che ne capovolge lo scopo fondamentale.
In virtù di questa consapevolezza chiediamo che il ricorso all’Albo delle imprese di fiducia, nella rispetto della normativa che lo regola,garantisca, a rotazione, la partecipazione di un numero sufficiente di imprese tale da assicurare quella trasparenza dovuta e tesa inoltre a garantire le medesime opportunità a tutti i soggetti imprenditoriali che ne abbiano i requisiti.
Non spetta né alla Claai né all’Api fornire, su queste questioni delicate, alcun elemento di prova, poiché le nostre associazioni non sono né organi di controllo né tantomeno organi ispettivi e/o di polizia; né intendono sollevare polveroni che non aiuterebbero a rendere il mercato degli appalti pubblici quel luogo nel quale le regole siano di garanzia per tutti ed, in particolare, per gli attori principali: gli Enti, le imprese e le comunità amministrate.
Insomma, è nostra convinzione che sia urgente e non più procrastinabile promuovere una forte iniziativa ,anche di ordine culturale e politico, che coinvolga i diversi attori che hanno a che fare con il mercato degli appalti pubblici. Un sistema nel quale, com’è giusto che sia, non siano premiati i furbi e i loro “supporter”, ma trovino, invece, pari chances tutti i soggetti imprenditoriali.
Claai ed Api intendono, quindi, richiamare l’attenzione di tutti gli Enti pubblici (Comuni, Provincia, ex Asi, Ausl, Acquedotto pugliese, ecc…) e dei soggetti preposti al controllo, affinchè gli appalti dei lavori e dei servizi avvengano in un regime di massima trasparenza e nel pieno ed effettivo rispetto dello spirito delle norme e delle procedure previste dal Testo Unico e dal Regolamento di esecuzione degli appalti pubblici di cui alla Legge 163/2006 e successive modifiche e integrazioni. In virtù di tali norme, la procedura negoziata (ex trattativa privata) deve ritornare ad essere l’eccezione. Le stesse procedure aperte che prevedono la presentazione dell’offerta “economicamente più vantaggiosa” lasciano ampi spazi di discrezionalità tanto che in qualche caso i criteri richiesti all’offerente sembrano proprio essere confezionate alla stregua di abito su misura.
Da tutte queste considerazioni discende la nostra pressante richiesta di attivare subito, nell’ambito del tavolo sul Protocollo sulla sicurezza presso la Prefettura di Brindisi, l’Osservatorio sugli appalti pubblici. Un organismo che abbia il compito di acquisire dalle stazioni appaltanti informazioni circa l’inserimento nei bandi, negli inviti e nei capitolati i contenuti del Protocollo firmato in Prefettura; e che serva inoltre a verificare il pieno rispetto delle regole che disciplinano gli appalti pubblici.
Dell’osservatorio, tra gli altri soggetti sottoscrittori del Protocollo sulla sicurezza, dovrebbero far parte integrante gli Ordini professionali degli Architetti, degli Ingegneri e del Collegio dei geometri. L’Osservatorio, dovrebbe, inoltre, avere un proprio sito web dove andrebbero pubblicati tutti quei dati e quelle informazioni di rilevanza pubblica. Riteniamo che con un simile strumento possano essere dissipate quelle zone d’ombra che non mancano e possano essere meglio tutelati gli interessi delle imprese, quelli delle stazioni appaltanti e quelli delle comunità amministrate.
Su queste proposte svilupperemo nei prossimi giorni appositi incontri con le organizzazioni sindacali, le altre associazioni imprenditoriali e i principali Enti pubblici, convinti come siamo che l’iniziativa unitaria sarà quella che produrrà risultati importanti.

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO
CLAAI PUGLIA E BASILICATA – BRINDISI
ASSOCIAZIONE PICCOLE INDUSTRIE- BRINDISI






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