Brindisi, 14/10/2011
La Uil rilancia il progetto della Zona Franca della Provincia di Brindisi
Continua ad essere considerata nella sua drammatica attualità la necessità di partecipare ed essere
protagonisti del rilancio della economia del territorio attraverso la partecipazione attiva del Sindacato con
proposte ed iniziative che contribuiscano ad accelerare i processi di cambiamento della nostra realtà sociale e
produttiva, per rispondere in maniera concreta al problema sociale della disoccupazione.
La UIL provinciale è convinta che per intraprendere la strada del rilancio del territorio è necessario che le
Istituzioni a tutti i livelli (nazionale regionale e locale), gli economisti, il settore produttivo, le parti sociali
debbano INSIEME condividere questa esigenza e nel contempo attivare tutte le azioni necessarie per
programmare e realizzare l'auspicata svolta.
Per attrarre nuovi investimenti nel nostro territorio bisogna mettere nelle condizioni tutti gli interessati non
solo di trovare infrastrutture adeguate ed aree attrezzate, ma anche spazi disponibili ad ospitare iniziative
commerciali ed industriali che non siano soltanto soluzioni temporanee o fini a se stesse, ma progetti duraturi
e compatibili con le esigenze del territorio.
Come UIL abbiamo in passato indicato una proposta in grado di rendere appetibile l'interesse di nuovi
investimenti poli-settoriali attraverso la realizzazione di una ZONA FRANCA con nostre potenzialità locali
per non cadere negli errori del passato quando si sono concentrate grandi attività industriali mono-produttive
che non hanno permesso una crescita pianificata, complessiva ed omogenea per l'intera provincia.
Per questo bisogna dare corpo alla ZONA FRANCA DELLA PROVINCIA DI BRINDISI visto che altri,
prima di noi, sono riusciti ad ottenerla dal Governo. Una nuova infrastruttura formata sia da imprenditori
privati che dalle Istituzioni con una forza lavoro multifunzionale da formare adeguatamente per rispondere
alle esigenze che emergeranno dalle iniziative future.
Esperienze già attivate in merito hanno dato risultati positivi in tema di crescita economica ed occupazionale.
È certo che dobbiamo operare in maniera condivisa in modo da valorizzare le caratteristiche naturali che il
territorio possiede: porto, aeroporto, turismo, commercio, industria ed agricoltura. Se tutte queste attività
crescessero in maniera sinergica, allora potremo dire di aver centrato l'obiettivo.
Se invece come accaduto negli ultimi anni ognuno decide per conto proprio senza una vera proposta
collettiva, allora si tornerà alla vecchia politica del tutto a me e niente agli altri (i cittadini).
In una intervista rilasciata qualche mese addietro sul Sole 24 ore da parte di rappresentanti istituzionali di
enti pubblici e privati locali, furono indicate le linee guida da percorrere: quella di una economia che ruota
intorno al porto, considerata la vera ricchezza della città e della provincia, che per la verità sino ad oggi ha
visto una sporadica ed occasionale presenza di navi da crociera. Peccato che ancora oggi non c'è stata di pari
passo la realizzazione di un percorso turistico itinerante che parte dalla città e raggiunga altri comuni della
nostra regione. Un autentico fallimento perché i pochi turisti che si sono affacciati nella nostra città sono
rimasti delusi dall'accoglienza a loro riservata.
Il porto non si sviluppa con il solo turismo, ma anche attraverso altre economie. Il settore commerciale ed
industriale da tempo naviga in cattive acque perché i traffici che fino a poco tempo fa si sviluppavano a
Brindisi oggi si sono spostati nei porti di Taranto e Bari che si sono adeguatamente attrezzati per dare
economicità e vantaggi agli operatori di questi settori eliminando costi superflui ed immotivati.
La UIL si rende disponibile fin da ora a dare il suo contributo affinché si realizzi finalmente una politica di
sistema, fino ad oggi non praticata, per raggiungere gli obiettivi di crescita della nostra economia e la
possibilità di creare nuovi posti di lavoro che dare motivi di certezza ai disoccupati ed ai nostri giovani.
COMUNICATO STAMPA UIL BRINDISI
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