Brindisi, 20/10/2011
La Cgil chiede all'Asl la divulgazione dei dati epidemiologici
La CGIL continua a richiedere la divulgazione dei dati epidemiologici concernenti la provincia di Brindisi.
Dopo la richiesta avanzata l'11 Ottobre scorso, lunedì 17 Antonio Macchia, Segretario Generale FP Cgil, ha preso carta e penna ed ha nuovamente scritto al Commissario Straordinario dell'ASL BR, inoltrando la missiva anche al Presidente della Regione Puglia, all’Assessore Regionale alle Politiche della Salute, al Presidente della Provincia di Brindisi, al Commissario del Comune di Brindisi ed ai Sindaci del territorio.
Di seguito riportiamo integralmente il testo della richiesta:
Oggetto: richiesta dati epidemiologici.
Facendo seguito alla nota di questa Organizzazione Sindacale dell’11 ottobre u.s., si chiede che vengano resi noti i seguenti dati epidemiologici standardizzati relativi alla popolazione residente nel comune di Brindisi, nell’area ad elevato rischio ambientale (Brindisi, S. Pietro, Torchiarolo, Cellino e Carovigno) e nel resto della provincia, dovendo dare seguito ad iniziative sindacali:
1) Preso atto che nel 2006 la ASL Brindisi ha reso pubblici i dati riguardanti un eccesso di rischio per Mesotelioma, tumore maligno fortemente correlato all’esposizione ad amianto, quale è stata l’incidenza standardizzata riscontrata, sempre per Mesotelioma, negli anni succesivi?
2) Per i casi di Mesotelioma pubblicati nel marzo 2006, è stato svolto, successivamente (dal 2006 ad oggi), da parte della ASL Brindisi che è territorialmente competente, un approfondimento epidemiologico circa l’attività lavorativa svolta dai malati e la loro zona di residenza?
3) Quale è l’incidenza standardizzata dei casi di angiosarcoma epatico, linfomi non H e leucemie tra i residenti nell’area a rischio e nel resto della provincia di Brindisi?
4) Qual è l’incidenza standardizzata di tumori maligni tra i residenti nell’area a rischio e nel resto della provincia di Brindisi?
5) Quali sono i tassi standardizzati di incidenza per tumore pubblicati dalla ASL dopo il 2006?
Si formulano, nuovamente, i quesiti contenuti nella nota dell’11 ottobre:
- Come mai, pur essendo emersa in modo inequivocabile la necessità di dimensionare con certezza l’elevata incidenza dei tumori in provincia di Brindisi, al fine di formulare ipotesi sulle possibili cause e di analizzare la responsabilità di agenti cancerogeni presenti in un’area, quella di Brindisi, definita “ad elevato rischio di crisi ambientale”, non si è fatto niente?
- Perché quei dati allarmanti, resi pubblici nel 2006, non sono stati approfonditi dalla ASL Brindisi, cui spettava la competenza per territorio di avviare una analisi epidemiologica?
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