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Brindisi, Legambiente presenta il progetto Life+



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Brindisi, 20/10/2011

Legambiente presenta il progetto Life+

Il progetto Life+ che Legambiente ha proposto al Ministero dell’Ambiente ed alla Comunità Europea, per il tramite del Circolo “T. Di Giulio” di Brindisi e congiuntamente alle Associazioni di categoria: Confagricoltura, CIA, Coldiretti, Associazione Agricoltura Ambiente e Natura, Confcooperative ed alla new-co Sun Power Energia e Ambiente Srl, interessa terreni agricoli abbandonati alla loro destinazione d’uso ed allocati all’interno del SIN di Brindisi nell’area agricola posta in prossimità del nastro trasportatore del carbone e verso la centrale Enel Federico II.
Tali terreni, oltre a subire le ricadute dei contaminanti rivenienti dal polo energetico e da quello chimico, sono abbandonati e quindi soggetti ad un grave rischio di attivazione di fenomeni di desertificazione; infatti, i “cambiamenti climatici” oggi non rappresentano più degli scenari futuri ma dei problemi reali, tangibili come è quello della desertificazione che è ormai un problema che affligge tutto il globo terrestre.
I vari studi sviluppati nel Salento, oltre a quelli dei terreni agricoli posti nell’area in oggetto, hanno individuato la presenza di uno stato di abbandono in circa il 55-60 %; tra questi vi sono anche quelli interdetti alla coltivazione dalla Ordinanza del Sindaco di Brindisi n.18/2007.
Il progetto prevede che tutto il Compost di Qualità prodotto dal partner Sun Power Energia e Ambiente Srl, venga utilizzato per ammendare circa 450 ha di terreno agricolo abbandonato alle coltivazioni e sul quale sono attivi i processi di desertificazione.
I terreni saranno scelti tra quelli inseriti nel sito Sito di Interesse Nazionale (SIN) per la bonifica e sui quali è stata effettuata la caratterizzazione chimica che ha individuato la presenza di numerosi contaminanti nel primo metro di suolo e sottosuolo.
Il progetto prevede la rinaturalizzazione dei terreni e la contemporanea bonifica dei contaminanti individuati nell’area dai Piani di Caratterizzazione già realizzati e la riduzione/eliminazione dei processi che portano alla desertificazione; in sintesi si prevede di realizzare:
- spandimento dell’ammendante prodotto dalla Sun Power Energia e Ambiente Srl, costituito da “compost di qualità” proveniente da rifiuti organici prelevati attraverso la raccolta differenziata dell’umido riveniente da raccolta domestica, mercatale, attività agricola etc.
- semina di colture arboree a ciclo breve (Short Rotation Plants) capaci di possedere anche un buon grado di bio-accumulo e di ricostituire un livello umico in grado di proteggere il suolo dalle azioni desertificanti.
- Riutilizzo di tali colture arboree come “cippato” (strutturante) nella produzione del “compost di qualità”.
Il progetto, quindi, chiude il “ciclo del rifiuto organico” e della produzione del “compost di qualità” e permette di organizzare un lavoro sistematico attraverso la costituzione di un’apposita cooperativa.
Gli obiettivi che si intendono perseguire sono, se pur in termini sintetici:
• la riduzione dei fenomeni di desertificazione che da anni vanno sempre più instaurandosi sui terreni agricoli in stato di abbandono;
• riattivazione di terreni agrari abbandonati mediante un Action Plan che preveda l’utilizzo di “compost di qualità” come ammendante agricolo;
• formazione di una Cooperativa di gestione in grado di recuperare a produzioni agricole altamente intensive e migliorare la redditività globale del territorio del Parco delle Saline;
• ridurre di almeno 30.000 t/a circa il conferimento in discarica di rifiuti organici e, contemporaneamente, eliminare l’utilizzo di fertilizzanti chimici;
• disseminare gli obiettivi del progetto e del suo monitoraggio soprattutto nel mondo agricolo;
• ricostituire uno strato di humus in grado di riattivare le produzioni agricole tipiche del luogo riducendo anche la perdita di metano e di CO2 dagli strati di terreno superficiale;
• rinaturalizzare il paesaggio agricolo con il ritorno a produzioni tipiche ed il miglioramento dell’impatto visivo paesaggistico.

Il progetto, così come impostato ed elaborato con la fattiva collaborazione delle Organizzazioni di categoria, prevede una durata di otto anni, ed un costo globale di circa 3,2 milioni di euro dei quali il 42 % a cofinanziamento C.E.
Anche se la proposta progettuale ha superato il primo step da parte del Ministero dell’Ambiente italiano e da questo è stato rimesso per la valutazione finale alla CE e non ha ancora la certezza di essere accolta, appare rilevante evidenziare quanto la stessa sia stata voluta dalle Organizzazioni di categoria e quanto queste puntino alla rinaturalizzazione ed alla valorizzazione economica di quei terreni che hanno costituito in passato una parte essenziale dell’economia agricola locale.
Infine, è rilevante evidenziare come i proponenti abbiano anche cercato il supporto morale della Provincia che, presumibilmente, non ne ha saputo cogliere la reale essenza.

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE BRINDISI






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