Brindisi, 22/10/2011
Albano (Pd): "isole ecologiche: un altro spreco"
Il progetto era ambizioso. Realizzare ed attivare a Brindisi un servizio di raccolta dei rifiuti con le isole ecologiche interrate, per incentivare la raccolta differenziata, migliorare l’arredo urbano, dare ai cittadini la libertà di conferire quei rifiuti a qualsiasi ora, ma anche ridurre i costi di esercizio e quindi le tariffe della tarsu .
Di fatto è diventata un’ altra triste storia di spreco di denaro pubblico, dal momento che il sistema non è stato mai attivato.
Infatti, al di là delle periodiche rassicurazioni, anche a mezzo stampa, l’Amministrazione di centro-destra, ormai decaduta, non si è mai concretamente impegnata ad attivarle, anche per dare significato a quei 705.000 euro circa di denaro pubblico (1 miliardo e 305 milioni di lire) spesi per la loro realizzazione.
In questi ultimi sette anni, nonostante le tante sollecitazioni, nessuno se ne è mai concretamente interessato. Non si è provveduto al trasferimento degli impianti all’ATO, né si è mai pensato o voluto affidarle alle imprese, che hanno effettuato il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani nella città di Brindisi. Sono state semplicemente consegnate al degrado, dopo aver speso una montagna di soldi.
Ignorate anche nelle ultime gare.
Gli unici veramente interessati, si sono dimostrati i ladri ed i vandali , che hanno causato consistenti danni e costi aggiuntivi per la comunità.
Ne furono costruite otto, completamente automatizzate, distribuite nei vari quartieri, pensate per accogliere in ampi volumi sotterranei la carta, il cartone, il vetro, le lattine e la plastica.
Tutte realizzate e collaudate nel periodo della precedente gestione commissariale del comune di Brindisi, a cavallo degli anni 2003/2004
Dovevano procurare un risparmio economico al cittadino virtuoso in quanto erano state dotate di dispositivi, in grado di identificare il conferitore.
Il cittadino poteva conferire i rifiuti mediante una carta personale tipo bancomat, “ memory card”, nella quale veniva registrata la quantità di rifiuti differenziati depositati.
L’amministrazione pensava di riconoscere all’utente diligente, un premio per i conferimenti di questo tipo, consistente in buoni acquisto o nella riduzione della quota annuale della tarsu .
Attualmente, per ripristinare la loro funzionalità ed attivarle, occorrono ingenti risorse finanziarie dell’ordine di diverse centinaia di migliaia di euro, ai quali potrebbero aggiungersi eventuali adeguamenti imposti dalla sopravvenuta normativa sui rifiuti.
Non credo abbia alcun senso mantenerle in quello stato, quasi per il solo gusto di spendere periodicamente denaro per ripristinare gli impianti vandalizzati o acquistare le apparecchiature sottratte.
Nondimeno, riteniamo necessario e non più dilazionabile, l’attivazione di un sistema di incentivazione della raccolta differenziata attraverso un meccanismo, che premi il cittadino o tutti i cittadini del quartiere virtuoso nei conferimenti, prevedendo una riduzione della tarsu, al raggiungimento di una determinata percentuale di raccolta differenziata, applicando finalmente il principio espresso nella tariffa puntuale, in base al quale : “chi più ricicla, meno paga”.
Sarebbe un passo importante, nel lungo percorso di costruzione di una cultura ambientale diffusa.
Vincenzo Albano - Partito Democratico
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