Brindisi, 31/10/2011
Elefante (Pd): "il Governo colpisce anche il lavoro"
Sparare nel mucchio della politica del centro destra del grande affabulatore Silvio Berlusconi è oramai cosa facile, tant' è che la lunga manovra finanziaria fino al 2014, passa addirittura in secondo piano di fronte all’ennesimo affronto fatto al mercato del lavoro, campo di battaglia sul quale il “nostro” premier tutte le volte cerca di misurarsi contro i cittadini, per dimostrare la sua forza, offendendo quello stato sociale già ferito da un ventennio berlusconiano alquanto fallimentare.
Se questo dovesse essere lo scenario che ci presenterà questo scellerato governo di centro destra allora il diritto al lavoro perderà la sua funzione protettiva e tale costo sarà pagato non solo dai lavoratori ma da tutto lo stato sociale.
Il lavoro e' un diritto universale ed e' un dovere di ogni stato garantirlo, magari a tutti, nelle migliori condizioni, perché la storia insegna come le lotte di inizio secolo contro i latifondisti e le battaglie sociali contro un esasperato capitalismo mondiale degli anni 70 hanno fatto lezione, insegnando a chi ha il potere, di utilizzarlo per trovare nuove soluzioni, che possano garantire condizioni nuove e innovative che non offendano il lavoratore né tanto meno la persona, soprattutto adesso che i diritti di ogni individuo sembrano oramai principi scontati e ineluttabili e sui quali la storia non vuole più tornare.
Forse per questo il berlusconismo andava fermato; non solo per le sue pseudo idee libertarie, non solo per una sua politica passata e oramai sconfitta dalla stessa storia, ma per questa sua continua ossessione di offendere e mettere in pericolo l’intero sistema del lavoro sociale ed economico garanzia di tutto il ceto medio basso che con tanto orgoglio era riconosciuto comunemente Sistema Italia.
Ci siamo dovuti prima difendere da quell' invasione barbarica di contratti parziali che hanno stravolto per un’anomalia prettamente italiana la flessibilità in precarietà, cancellando i progetti delle generazioni attuali ma soprattutto uccidendo i sogni e le speranze delle generazioni future.
I sindacati, i lavoratori, l' intero stato sociale hanno combattuto fino a dividersi per accettare e abituarsi, chi prima chi dopo, a un mercato del lavoro che se fatto con regole certe e garanzie precise probabilmente sarebbe diventato alquanto inevitabile e condivisibile.
Ma quello proposto in una cartolina dal nostro presidente del consiglio alla UE, quasi si vergognasse nel farlo personalmente, per noi del PARTITO DEMOCRATICO di BRINDISI è inaccettabile e gridiamo con forza tale sentimento chiedendo a tutti i cittadini che in questo ventennio sono stati puntualmente offesi, di rifiutare con forza e contestare tale atteggiamento autoritario e ottocentesco che tante battaglie sociali e politiche hanno combattuto e vinto, sembrava quasi per sempre.
Disoccupazione al 24%, CGA al 500%, disoccupazione giovanile al 34% questa e' la situazione in città e non credo possano essere queste le condizioni tali da risvegliare Brindisi; aspettavamo uno slancio per questa città e invece ci avviamo verso un lungo e profondo sonno economico e sociale.
Invece di portare come in tutta Europa la tassa sulle rendite finanziarie al 20%, di vigilare e tassare le speculazioni finanziarie, di combattere l' evasione fiscale,apportare riforme economiche tali a creare sviluppo e lavoro, e magari introdurre un patrimoniale partendo dai redditi medi, Berlusconi e il suo governo di centro destra prima colpisce i redditi e le pensioni della gente che ha meno, poi porta la pressione fiscale al 45% e finisce con il colpire l' unica certezza di tante famiglie che con il loro lavoro si sono difesi da una politica che si è definitivamente allontanata dai bisogni dei cittadini.
Indignamoci tutti, mobilitiamoci ancora di più, rimaniamo uniti in questa battaglia che sembra essere la battaglia di tutte le madri, in quanto il lavoro è l' essenza dell' identità umana e soprattutto perché mai e poi mai accetteremo di lasciare un mondo così ingiusto e diseguale alle generazioni prossime.
ART. 1 della Costituzione Italiana: l' Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. Se vogliamo salvaguardare la repubblica e ancor di più la democrazia, salvaguardiamo il lavoro perché solo così potremo tutti insieme contribuire a dare un futuro migliore e magari essere sempre orgogliosi di definirci italiani.
COMUNICATO STAMPA ANTONIO ELEFANTE – SEGRETARIO CITTADINO PARTITO DEMOCRATICO DI BRINDISI
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