Brindisi, 07/11/2011
Antonucci (Pdl): "Cig e mobilità, grosse resposanbilità della Regione"
E’ solo peggiorata la situazione da quando la Regione Puglia ha deciso di accentrare le procedure per la cassa integrazione guadagni in deroga e per la mobilità in deroga. A decorrere dal primo luglio di quest’anno le domande di concessione di CIG o mobilità in deroga devono essere presentare alla Regione Puglia che ha assunto l’impegno di curare, pertanto, l’istruttoria ed adottare i relativi provvedimenti autorizzativi. Così fu deciso a giugno presso il servizio politiche per il lavoro della Regione Puglia, alla presenza dell’assessore al Welfare e Lavoro Elena Gentile. Un azzardo costato caro solo ai lavoratori che, pur essendo già in gravi difficoltà, ora sono costretti ad attendere chissà quanto ancora prima di poter ricevere ciò che, invece, è in loro diritto.
La situazione è bloccata da una Regione che dimostra di non sapere gestire questo servizio e dall’INPS che pare non sappia più da quale capitolo di spesa attingere i necessari denari per colpe comunque attribuibili sempre alla Regione.
La gravità del fatto è sintetizzata bene dai numeri. Sarebbero circa 24mila i lavoratori interessati a questi ammortizzatori sociali ma le rispettive domande fatte pervenire alla Regione Puglia non sono selezionate con la solerzia che il caso richiede. Accade pertanto che ad oggi i nominativi comunicati all’INPS per il pagamento o comunque che avrebbero ricevuto il pagamento sarebbero circa 580 in tutta la Puglia. La situazione poi rasenta il ridicolo a Brindisi dove all’INPS sarebbe arrivato solo un primo elenco con appena 30 nominativi.
Il sistema doveva funzionare così. Sulla base di una convenzione sottoscritta tra la Regione Puglia e l’INPS, il Servizio politiche per il Lavoro della Regione trasmette all’istituto previdenziale l’elenco delle autorizzazioni concesse ai fini della procedura di pagamento. Una volta ricevuta l’autorizzazione al trattamento economico, nel caso di CIG in deroga, i datori di lavoro devono trasmettere all’INPS specifica modulistica entro i successivi 30 giorni per quanto concerne i periodi conclusi ed entro 60 giorni dalla fine del mese di riferimento per i periodi ancora in corso. Nel caso di mancato utilizzo dell’autorizzazione ricevuta, i datori di lavoro interessati dovranno, entro 10 giorni dalla fine del periodo autorizzato, comunicare alla Regione e all’INPS, a mezzo lettera raccomandata, la rinuncia al provvedimento di autorizzazione richiedendone l’annullamento. Si potrà pensare che proprio la mancata comunicazione di rinuncia possa aver rallentato e intasato l’attività della Regione ma ciò è assolutamente sbagliato e pertanto anche l’eventualità di utilizzare tale alibi crolla del tutto evidenziando che le uniche responsabilità sono e restano soltanto della Regione. Infatti, nel caso in cui il datore di lavoro non invii all’INPS la necessaria modulistica entro i termini stabiliti, la Regione ha facoltà di dichiarare il soggetto inadempiente decaduto dalla concessione di CIG in deroga. Le colpe quindi, è opportuno ribadire, sono soltanto della Regione.
Ci sarebbe già da gridare allo scandalo se non fosse che, rispettando un cliché a cui la Giunta Vendola ci ha purtroppo abituato in questi ultimi sette anni, pare siano venuti meno pure parte dei fondi inizialmente destinati a tale scopo. Per il cofinanziamento della CIG in deroga a giugno fu stabilito che sarebbero state utilizzate risorse del FSE. Alla Regione l’onere, moralmente ineludibile, di fare chiarezza in questa situazione molto ingarbugliata fornendo a tutti le necessarie spiegazioni e ad aziende e lavoratori le indispensabili ed urgenti soluzioni.
COMUNICATO STAMPA LIVIA ANTONUCCI -
COMPONENTE DIRETTIVO REGIONALE PDL
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