Brindisi, 15/11/2011
Tumori, FP Cgil: "silenzio dell'Asl sul numero eccessivo di casi"
"Il silenzio della ASL Brindisi sull’eccessivo numero di casi e di mortalità per tumori nell’area a rischio ambientale di Brindisi" è all'oggetto di una lettera aperta inviata da Antonio Macchia, Segretario Generale FP Cgil di Brindisi, A Nichi Vendola, Presidente della Giunta Regionale Pugliese, e Paola Ciannamea, Commissario Straordinario ASL BR.
Di seguito ne riportiamo integralmente il testo:
Premessa
Il Decreto del Presidente della Repubblica del 23 aprile 1998, vista la dichiarazione di area a elevato rischio ambientale della provincia di Brindisi, decretò la realizzazione del Progetto “Osservatorio Epidemiologico: istituzione di un Registro Tumori di popolazione della provincia di Brindisi”. La fase operativa del Progetto iniziò nel 2001, e prevedeva l’istituzione del Registro Tumori Jonico – Salentino, comprendente le province di Brindisi, Taranto e Lecce.
I dati epidemiologici
I risultati dello studio dei dati di incidenza e mortalità per tumore, nella provincia di Brindisi, vennero presentati presso la Cittadella della Ricerca, a Mesagne, nel marzo 2006; in questa occasione, infatti, l’Osservatorio Epidemiologico Regionale rese pubblico lo studio svolto nel triennio 1999/2001, sull’incidenza di casi di tumore e sulla mortalità per tumore, nella provincia di Brindisi ed in particolare nell’area a rischio ambientale, comprendente i comuni di Brindisi, Torchiarolo, S. Pietro V.co e Carovigno. Questo studio evidenziò una elevata incidenza di tumori ed una elevata mortalità, sempre per tumore, sia nella popolazione maschile che femminile.
In particolare, tra gli uomini si riscontrò un elevato numero di casi di tumore al polmone, di mesotelioma pleurico e di tumore alla vescica, tanto da costituire, come si dice tecnicamente, un “eccesso di rischio”, statisticamente significativo, sia per quanto riguarda l’incidenza che per la mortalità.
In particolare lo studio segnalava gli abitanti della città di Brindisi come esposti ad un elevato rischio di ammalare di tumore.
Il silenzio della Struttura Epidemiologia della ASL Brindisi dopo il 2006
Questo studio epidemiologico, effettuato nel 2006 dall’Unità Operativa di Statistica ed Epidemiologia della ASL Brindisi, insieme all’Osservatorio Epidemiologico Regionale, avrebbe dovuto essere ulteriormente approfondito con studi ad hoc sulla popolazione, considerato che i tumori per i quali è stato accertato un eccesso di rischio nella provincia di Brindisi, sono tra quelli definiti come correlati con l’attività lavorativa (mesotelioma pleurico) e con l’inquinamento ambientale (tumore del polmone e della vescica). Tuttavia, a tali allarmanti dati non sono mai seguiti studi, da parte della Unità Operativa di Statistica ed Epidemiologia della ASL Brindisi, competente per il territorio, estesi agli anni successivi al triennio 1999/2001, né tantomeno una analisi del possibile nesso di causa tra l’elevata incidenza e mortalità per tumori, tanto da rappresentare un “eccesso di rischio”, e gli inquinanti ambientali o lavorativi.
Nonostante i dati allarmanti emersi nello studio epidemiologico, nulla è stato fatto.
Questa Organizzazione Sindacale ha già ripetutamente segnalato alla Direzione Generale della ASL Brindisi l’assenza dei dati epidemiologici sopra nominati, ponendo i seguenti quesiti, senza ricevere risposte:
1) Come mai, pur essendo emersa in modo inequivocabile la necessità di dimensionare con certezza l’elevata incidenza dei tumori in provincia di Brindisi, al fine di formulare ipotesi sulle possibili cause e di analizzare la responsabilità di agenti cancerogeni presenti in un’area, quella di Brindisi, definita “ad elevato rischio di crisi ambientale”, non si è fatto niente?
2) Perché quei dati allarmanti, resi pubblici nel 2006, non sono stati approfonditi dalla ASL Brindisi, cui spettava la competenza per territorio di avviare una analisi epidemiologica?
3) Preso atto che nel 2006 la ASL Brindisi ha reso pubblici i dati riguardanti un eccesso di rischio per Mesotelioma, tumore maligno fortemente correlato all’esposizione ad amianto, quale è stata l’incidenza standardizzata riscontrata, sempre per Mesotelioma, negli anni successivi?
4) Per i casi di Mesotelioma pubblicati nel marzo 2006, è stato svolto, successivamente (dal 2006 ad oggi), da parte della ASL Brindisi che è territorialmente competente, un approfondimento epidemiologico circa l’attività lavorativa svolta dai malati e la loro zona di residenza?
5) Quale è l’incidenza standardizzata dei casi di angiosarcoma epatico, linfomi non H e leucemie tra i residenti nell’area a rischio e nel resto della provincia di Brindisi?
6) Qual è l’incidenza standardizzata di tumori maligni tra i residenti nell’area a rischio e nel resto della provincia di Brindisi dopo il 2006?
7) Come mai l’Unità Operativa di Statistica ed Epidemiologia della ASL Brindisi non ha prodotto ulteriori dati epidemiologici, dopo i dati allarmanti del 2006?
- Tutto ciò mentre l’Unità Operativa di Statistica ed Epidemiologia della ASL di Lecce che ha una dotazione organica equivalente alla stessa Unità Operativa di Brindisi, pur studiando una provincia molto più popolosa e vasta di quella brindisina, produce dati epidemiologici sui tumori.
|