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Brindisi, Piero Gioia sul rapporto con Monteco



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Brindisi, 16/11/2011

Piero Gioia sul rapporto con Monteco

A distanza di mesi dall'interruzzione del rapporto di lavoro con lo scrivente, Monteco ritiene di poter intimare che un libero cittadino non possa interfacciarsi con altri, anche se su questioni che le appartengono.
Con queste parole il Geom. Pietro Gioia accompagna una lettera inviata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero degli Interni, alla Corte dei Conti, al Prefetto di Brindisi, al Presidente della Provincia di Brindisi, alla D.I.A. di Lecce, alla Procura della Repubblica di Brindisi e al Commissario Straordinario del Comune di Brindisi.
Ne pubblichiamo integralmente il testo:

Egregi Signori,
nei giorni scorsi, diversi organi di informazione hanno pubblicato le lettere dello scrivente rivolte all’ex sindaco di Brindisi, l'on. Domenico MENNITTI, nonché all’attuale Commissario Prefettizio, dott. Bruno PEZZUTO, in merito alla presenza e all'operato della società MONTECO S.r.l. che cura la raccolta e il trasporto dei rifiuti solidi urbani nella Città di Brindisi, nonché il servizio della Raccolta Differenziata.
Lettere che, in qualità di libero cittadino, si sono aggiunte alle notevoli e pubbliche esternazioni/denunce pronunciate da: Associazioni dei Consumatori – Organizzazioni Sindacali – Segretari di Partito – Società di Servizio – Rappresentanti della dimissionata Giunta MENNITTI – Contribuenti – e via dicendo.
I mass media hanno fedelmente riportato gli argomenti che (a loro volta oggetto di trattazione giudiziale in sede civile e penale per quel che mi investe direttamente), comprendono (tra gli altri): luoghi di lavoro ancora oggi privi di agibilità, nonostante siano decorsi venti mesi dall’insediamento della MONTECO S.r.l.; infrazione di norme in materia di rapporto tra datore di lavoro e dipendente subordinato; numerosi casi di malattia psicologica annotati presso le varie strutture mediche; omissioni e carenze nel controllo e nell'adozione di atti consequenziali da parte di chi è demandato per legge ad effettuarli, cioè la Ripartizione comunale del Settore Ecologia e Ambiente del Comune di Brindisi, in palese violazione degli articoli 17, 27 e 90 del Capitolato Speciale di Appalto; inadempimento degli obblighi di investimento di cui all’articolo 26 del CsA, nonché delle disposizioni stabilite in altri articoli di contratto ed inerenti le prestazioni dovute (tra cui: articolo 83 del Capitolato Speciale di Appalto, giornaliera “rimozione rifiuti abbandonati ed altri servizi “ sull’intera area contrattuale; articolo 14 della Relazione Generale del CsA attività notturne di “intervento di bonifica permanente del territorio”; articolo 22 della Relazione Generale del CsA giornaliero “Servizio di pulizia delle aree interessate allo scarico abusivo di rifiuti” sull’intera area contrattuale; articolo 4.9 e 5.9 della Relazione Generale del CsA “ Raccolta Beni Durevoli” nel quale si prevede - per i rispettivi settori - anche il “Servizio di rimozione dei rifiuti ingombranti abbandonati su suolo pubblico”; affidamenti a trattativa privata senza espletare le previste procedure di gara (Impianto CdR – Trasporto rifiuti fuori provincia – Bonifica della Zona SBITRI – ecc..); assegnazione diretta dei servizi di Igiene Urbana per la Città di Brindisi senza che la Società MONTECO s.r.l. possedesse i requisiti previsti, anzi parrebbe quasi certo su base di mendace dichiarazione (trasgressione al D.P.R. 445/2000), depositata in sede dell’affidamento diretto avvenuto nel Febbraio 2010, così come riportato e verificabile dagli atti giudiziari/amministrativi in essere; ed altro.
Come già manifestato in più occasioni, il licenziamento operato dalla MONTECO S.r.l. non è altro che il segmento finale di un comportamento persecutorio perpetrato dalla predetta Ditta nei miei confronti, avendo lo scrivente denunciato già da tempo, presso la Procura della Repubblica, tutta una serie di dubbi e problematiche generali riguardanti la stessa MONTECO S.r.l., nonché altre situazioni molto gravi. Problematiche che, seppure rese note pubblicamente anche da terzi soggetti, come indicato in precedenza, ad oggi non hanno registrato alcun provvedimento, ne tanto meno alcuna denuncia/querela sia nei confronti del sottoscritto che degli stessi – per quel che è noto. Eppure, in presenza di decine e decine di pubbliche esternazioni, presenti quasi nel quotidiano da diversi mesi, MONTECO s.r.l. avrebbe dovuto già da tempo adottare azioni a difesa … “dell’immagine della Società e del suo Amministratore Unico, pesantemente denigrati e calunniati…”, così come da Questi lamento nella nota MT/4550/11, che successivamente commenteremo, indirizzata allo scrivente.
Recentemente, lo scrivente ha sensibilizzato l’attuale Commissario Prefettizio affinché si adoperasse nel ripristinare quelle situazioni di legittimità e legalità che, ad oggi, sono state spregiudicatamente disattese, così come riconosciuto dal TAR e dal Consiglio di Stato.
Ed è proprio tale invito formalizzato con “Lettera Aperta” del 06 Ottobre 2011, che ha scatenato le irritazioni del mio EX datore di lavoro il quale ha inteso notificare una raccomandata (MT/4550/11 ricevuta il giorno 11.11.11) presso la mia abitazione, nella quale si esercita una pressione psicologica sullo scrivente oltre a risultare, per mia valutazione ed sulla base delle attuali situazioni, denigratoria – diffamatoria ed intimidatoria.
MONTECO s.r.l., non risultando il sottoscritto suo dipendente, se è certa di poter obiettare i contenuti della mia nota inoltrata al Commissario Prefettizio, doveva avviare la procedura presso le previste sedi giudiziarie (non presso la privata abitazione), così come ha fatto lo scrivente ieri 14 Novembre 2011, giorno in cui ha formalizzato denuncia/querela presso preposte strutture, corredata da un “Dossier” di circa trecento pagine, a sostegno di quanto dichiarato e che, di massima, di seguito se ne riassume il contenuto: inattendibilità di atti amministrativi, divulgati sui portali internet comunali e regionali; le sentenze del TAR e del Consiglio di Stato, continuamente disattese, così come le osservazioni e le denunce di amministratori comunali, segretari di partito, presidenti di associazioni, sindacati ed altri; l'ennesima delibera di affidamento diretto in favore di MONTECO S.r.l.; la spregiudicata non curanza verso le denunce di assunzioni di favore senza che la MONTECO S.r.l. abbia mai smentito o querelato chi la ha accusata pubblicamente; l’indizione di un bando di gara sprezzante delle direttive del Consiglio di Stato, il quale dettava di non modificare i requisiti della gara originaria …. e via dicendo.
Va rilevato che l'Amministrazione Comunale (e non solo), dovrebbe costantemente esercitare l'attività di controllo e verifica per il rispetto di obblighi sanciti da contratto, per servizi cui il contribuente versa annuali somme, peraltro non modeste.
Ebbene, tutti questi fatti continuano a consumarsi, rinnovarsi e tradursi in benefici nella più totale indifferenza delle Autorità ed anzi suscitano il convincimento di un clima di impunità ed illegittimità dominante che vede il coinvolgimento di “illustri personaggi”.
Ma, ciò che appare ancora più anomalo è la quiete che regna su questa vicenda da parte dell’Organo deputato per accertare la fondatezza delle notizie di reato che da svariati mesi circolano insistentemente, il quale non appare interessarsi alle palesi violazioni di legge verificatesi presso il Comune di Brindisi e che si sono tradotte per un indebito vantaggio della MONTECO S.r.l. Insomma, la MONTECO si è aggiudicata una gara del valore di milioni di euro, grazie alle attestazioni e ai rilievi non corrispondenti al vero del dirigente comunale arch. Fabio LACINIO; Tanto viene riconosciuto anche dal Consiglio di Stato, il quale ha affermato che …. “ giammai la concorrente ECOTECNICA s.r.l. potesse essere esclusa sulla base dei rilievi dell'arch. LACINIO….”; per non parlare, poi, della dichiarazione di MONTECO s.r.l., accettata supinamente dal Comune, con la quale la ditta aggiudicataria ha redatto mendace dichiarazione (trasgressione al D.P.R. 445/2000), depositata in sede dell’affidamento diretto avvenuto nel Febbraio 2010, così come riportato e verificabile dagli atti depositati presso il T.A.R. – Lecce.
Ed ancora più grave ed inaccettabile è che ciò continui ad avvenire nonostante, in precedenza, il Consiglio di Stato, nella sua sentenza n. 541 del 12.6.2010, abbia rilevato in capo all'Amministrazione Comunale di Brindisi: “Eccesso di potere per violazione dei principi contenuti nel d.lgs. n.163/2006 dell’articolo 23 bis, d.l. 25.6.2008 n.112 (successivamente convertito con 1. 6.8.2008 n.133), dell’articolo 113 d.lgs n. 267/00. Violazione e falsa applicazione delle norme regolanti l’affidamento dei servizi pubblici. Violazione e falsa applicazione dei principi comunitari in materia di concorrenza. Illogicità, perplessità dell’azione amministrativa. Disparità di trattamento . Violazione della lex specialis”.-
Un Vostro autorevole ed autoritativo intervento si rende necessario affinché i pronunciamenti dell'Autorità Giurisdizionale non risultino essere solo mera letteratura giuridica. Ed un intervento da parte Vostra è sempre più necessario anche alla luce del recente comunicato stampa diramato dal Comune di Brindisi che per i suoi contenuti evidentemente non rispondenti al vero ha suscitato la vigorosa reazione delle Associazioni di consumatori, quali l'ADOC, e di altri organi sociali. Un Vostro intervento si rende necessario affinché un comune cittadino sia libero di poter usufruire dei diritti costituzionali in un Paese democratico, potendo esporre le proprie considerazioni – perplessità – interrogazioni ad un rappresentante istituzionale, senza dover poi ricevere lettere dai “particolari contenuti” presso la propria abitazione.
Un Vostro autorevole ed autoritativo intervento si rende necessario affinché nella Città di Brindisi non si creino ad arte le condizioni di uno stato di emergenza che giustifichi una ennesima prosecuzione dei servizi di Igiene Urbana (entro fine mese si dovrà assegnare il servizio de quo) in capo ad una Società priva di requisiti (i requisiti previsti verranno maturati da MONTECO s.r.l. in data 18 Dicembre p.v., presso l’ATO Br/2) e, soprattutto, in capo ad una Società, quale la stessa MONTECO s.r.l., che alla base dell’instaurato rapporto contrattuale con un Ente Pubblico ha reso una attestazione in difformità al D.P.R. 445/2000 e non si attiene nella sua totalità agli obblighi contrattuali accettati e sottoscritti.
Alla luce dell'attuale situazione le azioni e le omissioni del Comune di Brindisi hanno, altresì, determinato un danno erariale.

Distinti saluti.
Geom. Piero GIOIA






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