Brindisi, 20/11/2011
Martedì incontro su "La chimica della felicità"
Difficile parlare di felicità. “Che vi sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa! “ potremmo affermare parafrasando don Alfonso in Così fan tutte. Il club UNESCO di Brindisi, sotto l’attenta regìa del presidente Clori Palazzo, prova a parlarne martedì 22 novembre.
Alle ore 17.30 a Palazzo Nervegna il tema della felicità sarà, incredibilmente, legato a quello della chimica. Finora si era parlato della chimica del petrolio, di quella del carbonio, ma della felicità non si era mai sentito. Il 2011 è stato dichiarato dall’ONU anno della chimica ed il club brindisino ha pensato che, in tempi moderni, la grande scommessa della chimica non è più – o perlomeno non solo- la creazione di poli per la produzione di sostanze e merci. Ha un aspetto più farmacologico, le nuove molecole servono a curare le infelicità, quelle piccole, banali, quotidiane ed i grandi drammi della diversità, della patologia. Ma questa cura è sempre utile e necessaria? E così facendo, si raggiunge davvero la felicità? Le grandi civiltà del passato avevano un’idea diversa da quella di oggi. Sempre che qualcuno, oggi, sia in grado di dare una definizione. Felicità era il bene pubblico, la partecipazione civile, la mancanza del dolore, l’indifferenza alle passioni…Possiamo imparare qualcosa dal passato? E la chimica, può aiutarci a trovare la felicità o la non-infelicità?
A tutte queste – ed anche ad altre- domande risponderanno Francesco Fronterotta, professore di Storia della filosofia antica presso l’Università del Salento e Giovanni Lentini, professore di Chimica farmaceutica presso l’Università degli studi di Bari. Modera la giornalista Patrizia Miano.
C.S.
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