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Ostuni, Grande partecipazione al convegno sulla bigenitorialità



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Ostuni, 24/11/2011

Grande partecipazione al convegno sulla bigenitorialità

Bambini vittime: ogni anno 25mila minori perdono il contatto con uno o entrambi i genitori dopo separazione, solo disagi per i minori.
“Esiste strategia ostativa dell’affido condiviso, dalla violazione delle pari opportunità genitoriali nasce lo stupro delle relazioni che coinvolge adulti e bambini” (Fabio Nestola Pres. Fe.N.Bi.)
L’intervento dei figli di genitori separati chiude l’incontro, nascerà Associazione Nazionale Figli a tutela dei Pari Diritti dei minori ad essere figli come degli adulti genitori.

La sala di Palazzo di Città di Ostuni al completo il 18 novembre scorso, la partecipazione al’incontro organizzato dal Comune di Ostuni e dalla provincia di Brindisi grazie alla Commissione Pari Opportunità della Provincia sia dall’Assessorato della città Bianca, in occasione della ricorrenza con il 20 Novembre della Convenzione Internazionale di New York del 1989 a tutela dei diritti dell’infanzia.
L’apertura dell’Avv. Angela Matarrese, Assessore del Comune di Ostuni, anche membro della commissione provinciale, racchiude la complessità delle problematiche intorno ai minori nei casi di separazione e affidamento condiviso (la legge 54/2006). La norma vigente in Italia crea spesso danno anziché garantire la tutela ed il giusto rispetto dei diritti dei minori. L’incontro è stato voluto per garantire pari opportunità dei figli di avere parità di trattamento nei confronti dei genitori: avere nella stessa misura di doveri e diritti il papà, la mamma ed rispettivi rami genitoriali.
Il Sindaco di Ostuni Domenico Tanzarella ha ringraziato per l’interesse mostrato dalla numerosa partecipazione e per la presenza di esperti sul tema, sottolineando l’importanza di essere sempre attenti e vicini alle problematiche sociali inerenti i fanciulli e la famiglia.
Maria Luigia Salvatori, Presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Brindisi, ha portato i saluti dell’intero territorio e segnalato come uomini e donne devono cessare ogni conflitto intorno ai figli.
La prima breve testimonianza sulla storia di sottrazione di minore di papà Alessandro Fino ed il suo rapporto a distanza da oltre 2 anni e mezzo con il figlio di 4 anni, invita a non attivare conflitti genitoriali.
Fabio Nestola, ricercatore, studioso di separazioni e minori contesi, curatore del Centro Studi per la Federazione Nazionale Bigenitorialità, ha descritto come la riforma del diritto alla Bigenitorialità sia stata concepita per essere “bambinocentrica”, ma purtroppo figlia di un compromesso finalizzato a raccogliere consensi e non a dare incisività alla norma.
È stato trattato il fenomeno sotto tutti gli aspetti, dalle tante false accuse di violenza, attraverso le testimonianze di operatrici di giustizia. Sostituti procuratori, avvocati, CTU, tutti di genere femminile, testimoniano percentuali allarmanti di false accuse, infondate ma utilizzate come armi di ritorsione nelle separazioni per escludere un genitore dalla vita dei figli.
La strategia ostativa del ruolo genitoriale, violazione delle pari opportunità come disegno premeditato, pianificato e guidato nel suo evolversi, l’interruzione forzata di un intero progetto di vita ed i rapporti con i figli privati di qualunque spontaneità, gravemente limitati nei tempi e nei modi, costituiscono una inibizione violenta tanto dei più forti istinti naturali quanto delle sovrastrutture culturali, un’aggressione alla sfera più intima dei soggetti coinvolti, adulti e minori, assimilabile ad un vero e proprio stupro delle relazioni.
Vittorio Vezzetti, pediatra varesino, ha illustrato come la Bigenitorialità non sia più solo un concetto giuridico, sociologico e antropologico ma anche scientifico. Ma la Scienza è fatta entrare a fatica nei Tribunali italiani non garantendo così un'autentica tutela dei minori. L’apertura con una parafrasi di Victor Hugo “Se volete magnificarmi la vostra civiltà non mostratemi le vostre cattedrali, i vostri palazzi i vostri musei bensì la vostra Giustizia familiare”.
La Giustizia Familiare da anni in Italia assume forme distorte separate, generando 200mila minori affetti da disturbi psichici, 25mila minori che ogni anno perdono i contatti con uno o entrambi i genitori, oltre 100 morti per stragi familiari in corso di separazione con bambini sempre vittime (dirette o anche indirette, ad esempio, per la violenza assistita).
Da uno studio dell’Università dell’Arizona (Fabricius-Hall 2000) su giovani figli di ambo i sessi in casi di separazione è risultato che gli stessi avrebbero desiderato tempi più ampi con i padri e che, a posteriori, l'opzione reputata migliore era per l'alternanza presso i due genitori.
Il rapporto Raschetti, una sorta di riassunto di varie esperienze internazionali sull'affido alternato, non solo ha smentito ogni presunta nocività ma anzi ha evidenziato effetti assolutamente benefici per la prole.

Nell'anniversario della Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia, pare doveroso dare voce ai figli.
In chiusura degli interventi coraggiosi dei FIGLI di GENITORI SEPARATI: Pierfrancesco Bresolini Eibenstein 21 enne da Treviso, figlio di separati che è intervenuto per testimoniare l’impegno dei figli e la loro richiesta di riconoscimento diritti con la creazione dell’associazione di figli di genitori separati in Italia, quindi Claudia Chiffi, salentina 24 enne, che per anni non ha saputo chi erano i suoi genitori ed ha chiuso la scrittrice Sheyla Bobba, che nei suoi libri racconta i sentimenti dell’essere stata sin dai 3 mesi figlia senza genitori.

Vittorio Vezzetti nel libro NEL NOME DEI FIGLI, strutturato come romanzo tra cui le lettere scritte da un bambino. Una di queste lettere condensa gran parte dei contenuti discussi nel convegno di Ostuni: Paolino "sente" di subire ingiustizie, "sente" di non essere ascoltato da chi dovrebbe difenderlo ed invece lo penalizza, "sente" che il Sistema comprime i suoi diritti, le sue aspettative, i suoi desideri. Ingenuamente chiede ai vari protagonisti di chi sia la colpa, e scopre che il Sistema protegge se stesso. Non è colpa del giudice, non dell'avvocato, non del consulente, non del genitore che lo vorrebbe solo per sé, non dello psicologo, non dell'assistente sociale, non del carabiniere... E' così, Paolino, sei finito nel tritacarne ma nessuno vuole assumersi la responsabilità di aver girato la manovella
Il libro di Vittorio Vezzetti è disponibile per chi volesse conoscere il tema presso la Taberna Libraria, a Latiano in via Torre S.S., n. 11.






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