Brindisi, 03/12/2011
Affidamento RSU: Ecotecnica si rivolge al Consiglio di Stato
Qualche settimana fa, la società Ecotecnica ha impugnato innanzi al Tar di Lecce il nuovo Bando di gara per l’affidamento del servizio di igiene ambientale nel Comune di Brindisi, in quanto impossibilitata a formulare e, quindi, a presentare un’offerta tecnicamente sostenibile, attesi i numerosi errori di progettazione insiti negli atti di gara, la totale discordanza tra le previsioni degli atti medesimi (in particolare, tra Capitolato Speciale d’Appalto, Relazione generale e Quadro Economico) e la palese incongruità del canone d’appalto, soprattutto alla luce dell’errato dato fornito dal Comune in merito al costo del personale, che è stato quantificato, non sulla base della spesa necessaria, reale ed effettiva (come da tabelle ministeriali e contrattazione collettiva), bensì sulla base di una illogica “media aritmetica”, ritenendo “coerente” (e non giuridicamente corrispondente) il costo dei personale soltanto comunicato (si ribadisce, comunicato!) dall’attuale gestore rispetto alle n. 255 unità impiegate nel servizio.
Innanzi al Tar, l’Amministrazione ha, in parte, riconosciuto i propri errori progettuali, precisando — in una nota del 14.11.2011 a firma dell’arch. Lacinio, depositata nel giudizio — che gli stessi errori sarebbero potuti essere sanati in sede di offerta, in base al dimensionamento e alla progettualità con cui l’impresa concorrente avrebbe inteso connotare la propria offerta.
Tuttavia, questa soluzione ipotizzata dal Dirigente del Settore Ambiente ha trovato un invalicabile ostacolo nella clausola del Bando che escludeva categoricamente varianti al progetto elaborato dal Comune e posto a base di gara (con tutti gli errori e le contraddizioni ivi presenti).
Sennonché, con ordinanza n. 799 del 25 novembre u.s., «ad un sommario esame proprio della fase cautelare» (quindi, senza entrare nel merito delle censure articolate da Ecotecnica s.r.l.), il Tar di Lecce ha ritenuto di rigettare la richiesta di sospensione degli atti di gara avanzata da Ecotecnica, poiché vi potrebbero essere profili di inammissibilità del ricorso, non avendo la stessa Ecotecnica presentato la domanda di partecipazione alla gara.
In realtà, seppur con riferimento a una fase processuale in cui le valutazioni debbono essere celeri e concise, sembrerebbe che il Tar non si sia avveduto delle oggettive difficoltà di Ecotecnica a presentare la propria offerta; è evidente che, a fronte di un progetto eRrato e atteso il divieto di varianti al progetto comunale, nessuno avrebbe potuto formulare una offerta degna di essere valutata dalla Stazione appaltante, donde la certa esclusione dalla gara.
Nei prossimi giorni la società Ecotecnica proporrà comunque appello al Consiglio di Stato contro la suddetta ordinanza del Tar Lecce.
In ogni caso, desta più di qualche perplessità — ancora una volta! — la circostanza che solo Monteco abbia partecipato alla gara, presentando un’offerta di cui non si conoscono ancora i termini oggettivi.
Ciò, conferma quanto sostenuto dalla società Ecotecnica in questi mesi e, da ultimo, nel giudizio pendente innanzi al Tar Lecce: ossia, che la breve durata del servizio (appena due anni) e le previsioni progettuali del nuovo Bando (seppure errate) avrebbero favorito esclusivamente l’attuale gestore del servizio, il quale — erogando il servizio già da quasi due anni (seppur illegittimamente, come affermato dal Consiglio di Stato) — è destinato a non subire contraccolpi (economici e organizzativi) dalla nuova gara, essendo già in possesso della dotazione strumentale richiesta (mentre le altre imprese avrebbero dovuto approntare in appena 15 giorni ben 81 mezzi!) e avendo oramai quasi ammortizzato gli investimenti iniziali, visto che ha potuto percepire tra l’altro un utile d’impresa che non era dovuto e che l’Amministrazione comunale avrebbe dovuto chiedere in dietro (senza porr a carico dei cittadini brindisini gli effetti negativi del pregresso illegittimo affidamento a Monteco). Di conseguenza, appaiono fortemente stridenti le dichiarazioni di Monteco riguardo alla loro “condanna” a continuare il servizio di igiene ambientale nella città di Brindisi.
Sulla durata dell’appalto, occorre anche ricordare che in data 30.8.2011 si era tenuto un incontto tra le OO.SS. e l’Amministrazione brindisina, nel corso del quale, da un lato, i rappresentanti sindacali hanno manifestato la loro «contrarietà nell‘espletare una ‘‘minigara” per l’affidamento del servizio di raccolta RSU della durata di 1 o 2 anni», proponendo «di predisporre una gara in cui l’affidamento sia quinquennale», visto che «la/e durata garantirebbe 1a partecipazione di ditte effettivamente interessate a investire nel settore rifiuti»; dall’altro lato, il Vice Sindaco aveva garantito che nella seduta giuntale del giorno dopo (ossia, il 31.8.2011) avrebbe sottoposto «le proposte emerse durante l’incontro odierno», tra cui la «durata contrattuale del servizio di RSU di 5 anni»: tuttavia, in nessuno degli atti comunali è presente l’esame di una tale proposta.
Tutto ciò premesso, bisognerà comunque attendere gli esiti dell’appello cautelare innanzi ai Consiglio di Stato e, soprattutto, la discussione del merito del ricorso innanzi al Tar di Lecce per conoscere le decisioni definitive del Giudice amministrativo riguardo la validità delle nuove procedure di gara
COMUNICATO STAMPA ECOTECNICA
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