Brindisi, 10/12/2011
Sciopero 12/12: le rivendicazione di Uil Pensionati
In occasione dello sciopero generale di tre ore per lunedì 12 dicembre indetto da Cgil, Cisl e Uil, la Uil pensionati provinciale di Brindisi sarà presente con una delegazione di anziani davanti al Prefetto in Piazza Santa Teresa per rivendicare modifiche necessarie alla manovra economica.
Le audizioni del Governatore della Banca d’Italia e della Corte dei Conti confermano le nostre preoccupazioni circa gli effetti depressivi sul sistema economico della manovra varata dal Governo. La manovra è di 30 miliardi di euro suddivisa in 18 miliardi di nuove tasse e 12 di tagli alla spesa. Queste risorse saranno utilizzate nella misura di 10 miliardi per iniziative orientate allo sviluppo e alla crescita economica; 20 miliardi per interventi di riduzione del deficit pubblico e per il raggiungimento del pareggio di bilancio per il 2013. Le nuove tasse: l’IMU (imposta municipale unica) sarà applicata sul nuovo valore catastale degli immobili, che passa per la prima casa, dal coefficiente 115.5 a 160 mentre le aliquote di base sono state stabilite nella misura dello 0.4 per la prima casa e dello 0.76 per le seconde case. I sindaci potranno modificare l’aliquota nella misura dello 0.2 per la prima casa e dello 0.3 per l’aliquota base.
Continuando ad analizzare sono previste: un aumento delle accise sulla benzina, una nuova imposta su servizi e rifiuti, (con un’aliquota dello 0.2, che dovrebbe sostituire le vecchie TARSU e TIA); un’ulteriore aumento (dallo 0.9% all’1.23%) per le addizionali regionali IRPEF al fine di mantenere il bilancio del Fondo Sanitario; un prelievo "una tantum" pari all’1.5% sui fondi rientrati in Italia con lo scudo fiscale (tassati prima al 5%) e l’estensione dell’imposta di bollo al deposito titoli e a una serie di prodotti finanziari, come i fondi comuni.
La riforma del sistema previdenziale prevede: l’applicazione, dal 2012, per tutti i lavoratori del sistema contributivo pro rata per il calcolo della pensione; l’eliminazione del sistema delle finestre mobili; l’innalzamento dell’età minima per la pensione per gli uomini a 66 anni ed a 62 per le donne; la possibilità di accedere alla pensione in anticipo sulle età minime solo dopo 42 anni ed un mese di contributi per gli uomini e 41 anni ed un mese per le donne e il blocco dell’indicizzazione degli importi all’inflazione per tutte le pensioni di valore superiore a due (si parla, in questi giorni di tre) volte il minimo (superiori quindi a circa 950 (1400) euro al mese).
Il decreto prevede per lo sviluppo, anche un pacchetto (del valore di 10 miliardi circa) di interventi per la crescita in deducibilità dell’Irap sul costo del lavoro pagata dalle imprese, in incentivi fiscali per favorire una maggiore capitalizzazione delle nostre imprese ed agevolare una loro crescita dimensionale e in rafforzamento del Fondo di Garanzia sui prestiti alle piccole e medie imprese. La manovra prevede infine una serie di interventi di liberalizzazione che coinvolgeranno una pluralità di attività da quelle professionali a quelle commerciali.
Infine il decreto prevede una serie di norme per fronteggiare il fenomeno dell’evasione, come il nuovo limite a 1000 euro per l’utilizzo di denaro contante e una serie d’interventi atti a invogliare le piccole imprese e i professionisti ad accettare la totale tracciabilità dei propri ricavi. Sono inoltre confermati i risparmi di spesa già iscritti in bilancio per il 2012, il 2013 e il 2014 derivanti dalla riforma dell’assistenza e delle invalidità mentre è stato previsto che, in assenza di misure alternative, il possibile buco di bilancio potrà essere coperto, dal giugno del 2012, dall’aumento di due punti percentuali delle aliquote Iva del 10% e del 21% e nel 2014 da un ulteriore incremento delle stesse nell’ordine di mezzo punto.
Il sindacato crede alla politica di rigore per superare la crisi cosi come alla redistribuzione dei sacrifici da farsi in ragione dell’equità e della crescita. In tale prospettiva noi del sindacato pensiamo alla riduzione delle tasse a lavoratori dipendenti e pensionati, che sono fortemente penalizzati dal decreto Monti e auspichiamo un sostegno necessario ai redditi da lavoro e da pensione, facendo una lotta all’evasione fiscale e all’elusione.
Per i pensionati la Manovra del presidente del consiglio è una stangata. Essa peserà sui lavoratori dipendenti e pensionati per il prossimo anno mediamente 209 euro in più tra IMU (133 euro) e aumento delle Addizionali Regionali IRPEF (76 euro). Cifre certe che si aggraveranno con l’inserimento dell’Addizionale Comunale IRPEF e la Tassa/Tariffa rifiuti solidi urbani, che potrebbero portare altri consistenti aumenti delle imposte locali. “incrementare le aliquote Iva senza ridurre, contemporaneamente, le ritenute fiscali sul lavoro dipendente e sui pensionati” rischia di alimentare un circolo vizioso in cui a maggiori imposte corrisponde una riduzione del Pil, con una conseguente riduzione del gettito fiscale e la necessità, quindi, di dover tornare a mettere mano nel portafoglio delle persone.
È una scelta sbagliata, che serve solo per “far cassa”.
Tutto ciò è intollerabile; per noi del sindacato Uil pensionati provinciale il rigore non si coniuga col fare sacrifici e pagando le imposte e le tasse solo ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, ma, anche, rendendo la manovra più equa, più sostenibile da un punto di vista sociale e creando sviluppo e crescita. È giusto che chi ha di più, dia un contributo maggiore al risanamento del Paese. Serve un impegno maggiore per la riduzione di tutti gli sprechi e le inefficienze, a partire dai costi impropri della politica e delle istituzioni. Ridurre le tasse sul reddito è un obbligo del Governo in modo da far ripartire i consumi interni e lo sviluppo del paese. Resta da capire, inoltre, come questa riforma si possa legare con la realtà attuale del paese fatta da aziende che chiudono e lavoratori che vanno in mobilità o sono licenziati, rischiando di trovarsi a dover subire una pensione più bassa di quella che i futuri pensionati avrebbero potuto percepire. Per questo noi chiediamo alcune modifiche di fondo al decreto, finalizzate allo sviluppo del paese e contenga una maggiore equità e una grande azione riformatrice della spesa pubblica per spendere di meno e soprattutto meglio.
Anche per quanto riguarda i servizi pubblici locali, servono una gestione competitiva e la riduzione dei consigli di amministrazione e delle spese di gestione. Servono iniziative concrete per la crescita, il rilancio degli investimenti nelle infrastrutture, nelle reti energetiche, nelle aree meridionali, nella ricerca e l’innovazione, per promuovere sviluppo e occupazione.
Nell’incontro con il prefetto del 12 dicembre, Noi solleciteremo il Governo a mettere al centro delle trattative l’abolizione di tutti i privilegi previdenziali ancora esistenti, partendo da quelli delle cariche elettive e di nomina (parlamentari italiani ed europei, consiglieri regionali, componenti delle Authority..). La riforma complessiva del fisco dovrebbe avere un unico obiettivo: ridurre le tasse ai lavoratori e pensionati. I pensionati hanno dato un contributo caratteristico alla nascita e alla crescita dell’Italia. Meritano rispetto, ascolto e soluzioni serie e razionali ai loro problemi.
COMUNICATO STAMPA UIL PENSIONATI
- SEGRETERIA PROVINCIALE DELLA
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