Brindisi, 12/12/2011
Indagine epidemiologica: D'Attis (Pdl) sostiene la raccolta firme
Lo spazio aperto “Brindisi Bene Comune”, formato da movimenti, associazioni e singoli cittadini,
ha chiesto nei mesi scorsi alle principali autorità politiche e sanitarie di avviare in tempi rapidi
un’indagine epidemiologica per stabilire se esiste un rapporto tra l’attività e le emissioni
ambientali del polo chimico-energetico presente sul territorio e alcuni dati sanitari
particolarmente allarmanti. Oltre a richiedere l’accertamento delle responsabilità, “Brindisi Bene
Comune” ha avviato una raccolta di firme.
Oggi l’ex vice sindaco Mauro D’Attis precisa la sua posizione a sostegno della iniziativa inviando
una lettera alla Politica del territorio, sollecitando in priorità i vertici del Pdl a lui più vicini. “Ho
deciso di sottoscrivere quella petizione - sottolinea D’Attis nella missiva - e ritengo importante oltre
che utile che su questa iniziativa anche il Pdl provinciale assuma una decisione politica ed una
posizione auspicabilmente di sostegno”.
Oggi si avverte l’esigenza di orientare maggiormente la politica provinciale verso la promozione di
una cultura del rispetto ambientale e della salute dei cittadini e dei lavoratori. “Credo che sia una
proposta - prosegue D’Attis - in grado di mobilitare la coscienza di una Comunità spesso, in
passato, distratta su certi temi e porsi l’obiettivo concreto di fornire uno strumento utile a
programmare, su basi certe, il futuro sociale ed economico della nostra Città considerando la
Salute come il bene primario da difendere”.
L’iniziativa avviata da alcune associazioni del territorio non deve suonare come una bocciatura di
un sistema di sviluppo, ma mira semplicemente ad accertare un eventuale nesso causale tra la
prossimità di insediamenti produttivi e il trend in crescita di alcune patologie: “Come ex amministratore
e cittadino - conclude D’Attis - mi sento di sottoscriverla in prima persona e
ribadisco l'invito a tutti gli esponenti della politica brindisina, in primis quelli del Pdl, a fare lo
stesso perché, se è ammissibile negli schieramenti politici una diversa visione su come risolvere il
problema, dobbiamo partire tutti da una analisi seria e condivisa sulle sue cause”.
Di seguito riportiamo integralmente la lettera aperta inviata da D'Attis all'On. Luigi Vitali (Al Coordinatore provinciale di Brindisi del Pdl), a Maurizio Friolo (Vice coordinatore provinciale di Brindisi del Pdl) e a Pietro Santoro (Coordinatore cittadino di Brindisi del PdL)
Carissimi,
Nei mesi passati alcuni movimenti hanno avviato la raccolta delle firme a sostegno della
richiesta di effettuare a Brindisi una indagine epidemiologica e sullo stato della salute dei cittadini.
Ho deciso di sottoscrivere quella petizione e ritengo importante oltre che utile che su questa
iniziativa anche il nostro Partito assuma una decisione politica ed una posizione auspicabilmente di
sostegno.
Credo che sia una proposta più che condivisibile perché mobilita la coscienza di una Comunità
spesso, in passato, distratta su certi temi e perché si pone l’obiettivo concreto di fornire uno
strumento utile a programmare, su basi certe, il futuro sociale ed economico della nostra Città
considerando la Salute come il bene primario da difendere.
È importante avere una panoramica dei problemi a 360 gradi in terra di Brindisi per non
commettere l’errore di demonizzare alcuni insediamenti produttivi e perdere di vista la situazione
nel suo complesso: Brindisi è una città che dal punto di vista ambientale sta ripensando
integralmente il suo sviluppo affrontando vecchi e nuovi problemi e programmando una seria
politica industriale.
Credo in effetti che questi temi, soprattutto quello della salute, non abbiano colori politici. La
tutela della salute non può essere di parte e nessuna parte se ne deve appropriare passando come
paladina indiscussa delle coscienze di una comunità.
Il compito di una classe dirigente responsabile è di farsi carico di una situazione che certamente
non ha creato ma che, altrettanto certamente, deve essere risolta.
Come ogni buon medico farebbe, riscontrati i sintomi, per arrivare ad una diagnosi corretta e
prescrivere la giusta terapia, bisogna conoscere la malattia e le sue cause: se questo è l’intento
della petizione, come ex-amministratore e cittadino mi sento di sottoscriverla in prima persona e
ribadisco l'invito a tutti gli esponenti della politica brindisina, in primis quelli del mio Partito, a fare
lo stesso perché, se è ammissibile negli schieramenti politici una diversa visione su come risolvere
il problema, dobbiamo partire tutti da una analisi seria e condivisa sulle sue cause.
Coniugare sviluppo-occupazione ed ambiente-salute è un problema planetario che a Brindisi ha
assunto una enorme rilevanza considerate le caratteristiche socio-economiche del nostro
territorio. Chiunque, ad ogni livello, sia chiamato a ruoli di responsabilità istituzionale, ha il dovere
di considerare tutti i contributi che, su questo tema, provengono dalla società organizzata in
associazioni, comitati, singoli cittadini per ricondurre il tutto a sintesi in atti giuridicoamministrativi
che contemperino tutti i legittimi interessi in campo. Pertanto, ritengo che finché
non avremo dati certi e correlazioni comprovate da studi condotti da organismi super-partes,
avremo sempre il dubbio se sia o meno il caso di intraprendere “crociate” contro gli insediamenti
industriali a Brindisi presenti e futuri con il rischio di creare allarmismi ingiustificati, talvolta
fuorvianti sulle vere cause del danno ambientale e alla salute, nonché perdite di opportunità
lavorative.
Mauro D’Attis
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