Brindisi, 14/12/2011
Associazioni: l'Authority revochi Pot e la concessione British Gas
"Il Recesso dall’accordo di concessione con la British Gas Italia SpA e revoca dell’approvazione del Piano Operativo Triennale 2012/2014". E' quanto chiedono le associazioni che da anni si battono contro l'insediamento dell'impianto di rigassificazione della Brindisi Lng con una lettera aperta inviata ad Hercules Haralambides (Presidente Autorità Portuale di Brindisi) e, per informazione personale, a Corrado Passera
(Ministro dello Sviluppo Economico), Nichi Vendola (Presidente Regione Puglia), Massimo Ferrarese (Presidente della Provincia), Bruno Pezzuto (Commissario Prefettizio del
Comune di Brindisi), Guglielmo Minervini (Assessore Infrastrutture strategiche) e a Concetta Cecere (
Dirigente Divisione VI Responsabile del procedimento,
Ministero dello Sviluppo Economico).
Di seguito ne riportiamo integralmente il testo
Il Comitato Portuale di Brindisi, su proposta del Presidente Dell’Autorità Portuale ha il 22 novembre scorso approvato il Piano Operativo Triennale (POT) 2012/2014 sulla base di una proposta nella quale si dava in qualche modo per scontata la realizzazione del progetto per la costruzione del rigassificatore a Capobianco. Un punto questo osteggiato dalle nostre associazioni e non condiviso con richiesta di stralcio dalle Amministrazioni locali e (così abbiamo motivo di ritenere) dalla Regione Puglia rappresentata dall’Assessore alle Infrastrutture Guglielmo Minervini che ha dovuto lasciare la seduta prima del dibattito sulla citata questione senza lasciare un sostituto per motivi che ci sfuggono ma che non possiamo certo condividere.
Il Comitato Portuale, nonostante il peso democratico degli indicati dissensi, ha approvato il piano triennale modificando – a quanto pare – l’originaria parte della proposta relativa al rigassificatore con un breve, ma altrettanto inaccettabile, riferimento ritenuto dal Presidente dell’Autorità Portuale indispensabile per la considerazione che l’impianto medesimo è oggetto di una concessione dell’Autorità Portuale in favore della British Gas Italia SpA/Brindisi Lng.
Contestiamo siffatta scelta per i seguenti motivi:
1. L’accordo sostitutivo di concessione demaniale marittima del 4 febbraio 2003 fra l’Autorità Portuale e la BG spa prevede sotto la voce “recesso” la facoltà della predetta autorità di recedere da tale accordo per diversi motivi fra i quali figura per primo quello così indicato: «sopravvenuti motivi di pubblico interesse». Ebbene, noi riteniamo che nel caso in questione di “citati gravi motivi” ricorrano in abbondanza dal momento che dopo la stipula dell’“accordo” il progetto per la costruzione del rigassificatore è stato ritenuto dalle Amministrazioni locali e dalla Regione Puglia (vertici e organi deliberativi) assolutamente incompatibili con gli interessi del territorio e con i progetti di sviluppo economico che tali enti hanno elaborato e avviato. Incompatibilità questa fortemente condivisa da un vasto movimento dell’opinione pubblica locale che ha fatto sentire la sua voce di protesta con numerose manifestazioni pubbliche caratterizzate da massicce partecipazioni popolari;
2. Quanto alla incompatibilità ambientale dell’impianto va detto che essa è rilevabile da qualsiasi serena valutazione guidata dal principio di diritto per il quale “fatti notori” e di comune esperienza costituiscono inconfutabile prova. Una incompatibilità calpestata dal responso della Commissione Ministeriale VIA che non ha visto ciò che è sotto gli occhi di tutti. Una incompatibilità rilevata dal Documento di Scoping, varato dall'Amministrazione comunale di Brindisi nel processo di formazione del Piano Urbanistico Generale, nel quale si legge: «La situazione risulterebbe ulteriormente aggravata qualora si dovesse realizzare un'altra infrastruttura energetica all'interno del porto, in stretta adiacenza ad altri impianti esistenti ad alto rischio di incidente rilevante». Scelta questa poi ribadita nel Documento Programmatico Preliminare redatto dalla stessa Amministrazione e approvato dal Consiglio comunale il 28 agosto 2011 dove si definisce indispensabile «la cancellazione della previsione del rigassificatore nel porto di Brindisi»;
3. Successivamente alla conclusione dell’“accordo” l’area interessata alla costruzione dell’impianto è stata sottoposta a sequestro penale, tutt’ora operante, a seguito di inchieste giudiziarie per gravi reati, in vario modo legati alla svolgimento della procedura autorizzativa, con accuse nei confronti di dirigenti della società progettatrice, di pubblici amministratori e operatori economici che hanno dato luogo a un processo penale attualmente in fase dibattimentale;
4. A seguito delle censure mosse dalle Amministrazioni locali e dalla Regione Puglia le competenti autorità ministeriali hanno riaperto la procedura autorizzativa disponendo la sospensione dell’efficacia dell’autorizzazione alla costruzione dell’impianto e l’espletamento della omessa procedura via che è stata svolta ed ha sfociato in una assurdo e contradditorio parere favorevole giudizialmente contestato con procedure tuttora in corso: un parere con numerose prescrizioni tali da dimostrare l’illogicità del responso favorevole ampiamente contestato dalla stessa Brindisi Lng con conseguenti giudizi attualmente pendenti. Il progetto quindi non gode allo stato di alcuna valida autorizzazione ed è perciò inammissibile che l’Autorità Portuale di Brindisi un ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, modelli le sue scelte di pianificazione ad un opera non realizzata e soprattutto non autorizzata;
5. Il Piano Operativo Triennale recentemente approvato è privo di qualsiasi contenuto conforme allo spirito e alla lettera della normativa in materia dal momento che, come ha pubblicamente dichiarato l’ex Assessore all’Urbanistica di Brindisi Arch. Antonio Bruno, «i piani operativi triennali si fanno su piani regolatori aggiornati e quello in vigore, tra l’altro, non è un vero piano regolatore» dal momento che si tratta «di un documento che era asservito alle logiche del 1975 che vedevano nell’industria l’unica opportunità di sviluppo per la città». Ed a questo riguardo va ricordato che le linee guida ministeriali per la redazione dei piani regolatori portuali (art. 5 L. n.84/1994) sottolineano “l’evidente necessità che il Piano Operativo Triennale permanga all’interno di uno schema di radicale coerenza con il Piano Regolatore Portuale. Ne discende che se il Piano Regolatore Portuale attiene a una realtà del porto lontana dalla situazione attuale (il Piano Regolatore Portuale di Brindisi risale al 1975) risulta inficiato in radice il Piano Operativo Triennale recentemente approvato. Così come si sarebbe dovuto tenere presente che le stesse citate linee guida affermano che il porto «si pone oggi come parte di una rete infrastrutturale di dimensione territoriale che interagisce in modi specifici con le diverse realtà locali».
Si sarebbe dovuto varare, come prevedeva la legge n. 84/1994, un nuovo piano Regolatore Portuale col ricorso ad una procedura VIA se è vero come è vero che le medesime linee guida affermano testualmente quanto segue: «nel momento in cui si parla di una variante del PRP ovvero si affronta un nuovo PRP si rientra in quella che è la procedura VIA intesa nel senso pieno del termine». Così come occorre tenere presente il rispetto della Valutazione Ambientale Strategica per la pianificazione generale del porto.
Le scriventi associazioni chiedono pertanto a codesta Autorità Portuale il recesso dall’”Accordo Sostitutivo di Concessione Demaniale Marittima” stipulato con la British Gas Italia SpA/Brindisi Lng per sopravvenuti motivi di pubblico interesse tenendo presente che l’art. 11 comma 4 della L.241/1990 così si esprime “Per sopravvenuti motivi di pubblico interesse l'amministrazione recede unilateralmente dall'accordo, salvo l'obbligo di provvedere alla liquidazione di un indennizzo in relazione agli eventuali pregiudizi verificatisi in danno del privato”. E chiedono la revoca dell’approvazione del piano operativo triennale per i motivi sopra indicati.
Si fa presente che con separate note la presente lettera viene inviata alle Autorità e agli Uffici deputati al controllo della legalità sugli atti della Pubblica Amministrazione e sui comportamenti di quanti esercitano pubbliche funzioni.
Italia Nostra, Legambiente, WWF Brindisi, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, ACLI Ambiente, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Salute Pubblica, Lipu, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente.
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