Brindisi, 20/12/2011
Striscioni e fumogeni: Daspo e denunce per cinque ultras
Mano pesante della Polizia di Stato sulla tifoseria di calcio della "Città di Brindisi". Quattro tifosi hanno ricevuto la denuncia e la Daspo per aver acceso fumogeni all'interno dello stadio e uno per l'esposizione di uno striscione considerato offensivo e denigratorio.
Le motivazioni dei provvedimenti - che erano stati notificati prima della gara Casertana-Brindisi del 12 dicembre scorso - sono state illustrate stamane presso la Questura di Brindisi dal Questore Dr. Alfonso Terribile e dal Dirigente della Digos Dr. Vincenzo Zingaro.
L'attività investigativa è stata condotta dagli Agenti della Squadra Tifoserie della Divisione Investigazioni Generali Operazioni Speciali della Questura di Brindisi in relazione all’incontro di calcio Città di Brindisi-Sarnese disputato l’11 settembre scorso allo stadio comunale di Brindisi “ Franco Fanuzzi ”.
La Digos, dopo aver esaminato le immagini del circuito di videosorveglianza dello stadio, è riuscita ad identificare i responsabili dell’accensione dei fumogeni e colui che ha introdotto illegalmente uno striscione ritenuto legato alle nomine del consorzio Asi.
I reati che hanno prodotto il deferimento all’Autorità Giudiziaria riguardano, quindi, il possesso di artifizi pirotecnici in occasioni di manifestazioni sportive ed il divieto di striscioni e cartelli incitanti alla violenza o recanti ingiurie o minacce.
Ovviamente, la comunicazione di qualche denuncia e dei Daspo non è l'unica motivazione alla base di una conferenza stampa partecipata dal Questore di Brindisi. Nel corso dell'incontro, infatti, sono stati annunciati futuri provvedimenti in ordine alle indagini condotte dalla Digos per le vicende a margine degli incontri Trani-Città di Brindisi (esposizione di striscioni "contro" politici del nostro territorio, rei - secondo la Curva Sud - di non aver tutelato la Brindisi calcistica), Città di Brindisi-Nardò (accensione di un fumogeno) e Città di Brindisi-Casertana (indagini sul sinistro che ha coinvolto tre giornalisti campani). Infine, un ultimo filone d'indagine dovrebbe riguardare le contestazioni che potrebbero essere sfociate in presunte minacce e striscioni dal contenuto presumibilmente offensivo.
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