Brindisi, 30/01/2012
Sanità, Fp Cgil: "ripristnare programmazione manageriale"
"Omessa applicazione “Piano di Rientro” e relativo Atto Aziendale" è l'oggetto di una lettera inviata da Antonio Macchia, segretario generale della FP Cgil di Brindisi, al Direttore Generale ASL BR e, per conoscenza, al Presidente della Regione Puglia, all’Assessore alle Politiche della Salute, a tutti i Consiglieri Regionali, al Presidente della Provincia di Brindisi, a tutti i Sindaci della provincia ed alla stampa.
Di seguito ne riportiamo integralmente il testo:
In un sistema sanitario sottoposto a varie turbolenze di natura economica, sociale e politica, diventa quanto mai imperativo , da parte di tutti gli Attori cointeressati, in primis la Direzione Generale, avere dei punti fermi, che consistono principalmente nel rispetto di regole e riferimenti normativi!
Sostanzialmente si ha bisogno di un’azione manageriale e non solo ragionieristica.
La tesi che questa O.S. da tempo sostiene con forza è proprio questa: in un caotico sovvertimento di ruoli istituzionali tra Regione e Direttori Generali delle ASL (nella ASL BR in particolar modo), questi ultimi, in contrasto con i compiti e funzioni cui sono preposti (ben definiti con i D.lgs 502, 517 e 229), non ottemperano agli adempimenti previsti dalle ultime Leggi e Regolamenti Regionali, assumendo azioni programmatorie ed organizzative, spesso in antitesi con i dettati normativi del decisore regionale.
Val la pena, a tal proposito, rammentare che nell’ambito del proprio ruolo la regione, sulla scorta del Piano Sanitario Nazionale (P.S.N.), ha elaborato un proprio Piano Sanitario Regionale (P.S.R.), individuando specifici e vincolanti obiettivi di salute sull’intero territorio in ossequio ai DD.LLgs n.502 e 517, infatti, la Regione assume funzione di indirizzo e controllo delle ASL nel rispetto di proprie linee organizzative dei Servizi fissate nel P.S.R.
La ASL, invece, diviene un Ente Strumentale della Regione, teso al raggiungimento di obiettivi da questa fissati.
L’azione regolatoria dei diversi livelli istituzionali (Nazionali e Regionali) avviene tramite la mediazione giuridica dell’ ATTO AZIENDALE , documento normato dall’art.3 co 1 del D.lgs 229/99, cui è affidato il compito imprescindibile di stabilire se gli obiettivi aziendali sono stati raggiunti, con eventuale verifica e misurazione dello scostamento tra risultato atteso e risultato conseguito.
La disciplina dell’ATTO AZIENDALE, infatti, amplia l’ambito di autonomia dell’organizzazione dell’Azienda Sanitaria (D.lgs 229/99) rispetto al modello gestionale previsto dai Decreti 502/92 e 517/93, rientrando nelle competenze affidate alle regioni.
Pertanto, l’ATTO AZIENDALE dovrà contenere obbligatoriamente: 1) l’articolazione organizzativa; 2) lo schema dei poteri gestionali e delle deleghe; 3) la scelta degli obiettivi e degli strumenti per conseguirli.
Per quanto concerne, invece, la figura del DIRETTORE GENERALE, la sua autonomia risulta limitata dai seguenti elementi: a)dalle indicazioni poste dalla programmazione sovraordinata e dalla dialettica delle relazioni istituzionali con il regolatore regionale e con la sfera di controllo politico; b) dal rispetto di procedure previste da Leggi Nazionali e Regionali.
E proseguendo l’exursus legislativo a livello Regionale, per analizzare nello specifico il contesto della ASL BR, non si può non tenere come principale punto di riferimento normativo la Legge Regionale n.23 del 19 settembre 2008 (Piano Regionale di Salute 2008 – 2010) emanato dalla Regione Puglia e la Delibera di Giunta Regionale n.2624 del 30 novembre 2010, relativa all’ “Accordo tra il Ministro della Salute, Ministro dell’Economia e delle Finanze e la Regione Puglia per l’approvazione del Piano di Rientro…..”. Né si può non adempiere (come fino ad oggi si sta facendo) alla D.G.R. n. 2791 del 15/12/2010 di adozione del “ Regolamento di Riordino della Rete Ospedaliera” (pubblicata poi come specifica norma “Regolamento Regionale” del 16 dicembre 2010, n. 18, sul B.U.R.P. N. 188 suppl.del 17/12/2010), alla “LEGGE REGIONALE N.2 del 9 febbraio 2011”, relativa alla “Approvazione del Piano di Rientro della Regione Puglia 2010 – 2012”, specificatamente all’art.1 (commi 1,2,3), art. 2 (comma 3) e art.5 (comma 3),in cui si ridadisce che “gli interventi individuati del Piano allegato al presente accordo sono vincolanti ……”.
Sulla scorta delle riflessioni e della cronistoria normativa recente, anche della nostra regione, poiché, fino ad oggi, presso la nostra ASL BR non si è attuato nulla di quanto previsto dalle Leggi e Regolamenti Sanitari Regionali, né si è proceduto operativamente ed organizzativamente, nell’alveo legislativo precostituito dai DD.llgs 502 e 517 e dal D.lgs 229, elaborando, in recepimento delle direttive emanate dalla Regione col “Piano di Rientro”, un “ATTO AZIENDALE”, quale documento programmatico preliminare a qualsivoglia organizzazione aziendale, questa O.S. chiede la puntuale, ineludibile ed indifferibile ottemperanza alle direttive legiferate ed emanate a livello regionale con il “Piano di Rientro” e con Leggi e Regolamenti ad esso correlate e in ossequio alle normative nazionali di riferimento, per consentire livelli uniformi di assistenza e ridurre significativamente il dramma della mobilità passiva.
Ritiene, altresì, in assenza di un precostituito, obbligatorio e normativamente sancito ATTO AZIENDALE, nulli e privi di qualsivoglia efficacia tutti gli atti programmatori ed organizzativi fino ad oggi adottati e da adottare da questa Direzione Generale della ASL BR, riservandosi di ricorrere, nell’immediato, nelle sedi che riterrà più opportune, al fine di ristabilire compiti, funzioni, livelli di responsabilità e obblighi della Direzione Generale normativamente sanciti!!!!!!
In definitiva, la Funzione Pubblica CGIL è fortemente intenzionata a porre in essere tutti gli opportuni provvedimenti per ripristinare una programmazione sanitaria di tipo manageriale e non meramente ragionieristica, fatta di soli tagli, al fine di migliorare un sistema sanitario territoriale che, ultimamente, risulta essere sempre più inadeguato, ledendo il DIRITTO ALLA SALUTE soprattutto dei ceti meno abbienti (pensionati, disoccupati, precari, ecc.).
Distinti saluti.
COMUNICATO STAMPA FP CGIL
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