Brindisi, 14/02/2012

Crisi Porto, Cobas: "navi greche, soldi italiani"

Il Sindacato Cobas del lavoro privato di Brindisi sta raccogliendo in questi giorni il grido di disperazione di sempre più lavoratori delle agenzie marittime e portuali coinvolti in una crisi senza precedenti.
Ad una profonda crisi economica Italiana si aggiunge di fatto il fallimento della Grecia .
E la crisi Greca la tocchiamo con mano a partire dalla cancellazione di sempre più collegamenti marittimi con l’Italia e con il porto di Brindisi in particolare.
Gli armatori greci non hanno margini di disponibilità di denaro fresco che gli permetta il normale svolgimento delle attività marittime.
Hanno le navi ma non la moneta per farle viaggiare.
Di fronte a tutto questo la città di Brindisi deve reagire, non permettendo la chiusura delle attività marittime con la Grecia, che da millenni rappresentano un fatto importante e centrale per lo sviluppo della nostra città.
Il Sindacato Cobas chiede che gli Enti preposti, in prima fila la Regione Puglia, coinvolgano gli armatori greci in un percorso comune rivolto a costituire un accordo con un ente economico italiano.
Accordo tra armatori greci ed enti economici , anche di natura regionale, che permetta di avere quel denaro utile a far viaggiare le stesse navi.
Per sostenere un nostro contributo alla soluzione del problema drammatico che coinvolge centinaia di lavoratori del settore marittimo e portuale avanzeremo nelle prossime ore la richiesta di incontro con Presidente della Regione Puglia, Commissario Prefettizio del Comune di Brindisi, Presidente della Provincia di Brindisi, Presidente della Autorità portuale Brindisina per sapere quali iniziative concrete intendono adottare in proposito.

COMUNICATO STAMPA COBAS