Brindisi, 20/02/2012
Brindisi Bene Comune sulle dichiarazioni dell''Ing. Leone
Brindisi Bene Comune giudica gravi ed offensive per il territorio le dichiarazioni dell’Ing. Donato Leone, responsabile ENEL per la comunicazione per il Sud Italia, in merito alla possibile conversione a gas della centrale Federico II di Cerano.
In una trasmissione di una emittente locale del 14 febbraio, Leone ha affermato che l’unico criterio con il quale si produce e vende energia è il criterio economico. In Italia, ha detto, l’energia si vende tramite la Borsa, come qualsiasi altro bene e quindi occorre produrre al più basso costo possibile, oggi ottenibile con il carbone.
Per Leone e per l’ENEL evidentemente è il mercato l’unico soggetto regolatore, la massimizzazione dei profitti, la stella polare. La Democrazia è in questo contesto un orpello inutile e evidentemente per questi signori le elezioni del nuovo Sindaco potrebbero essere evitate poichè è il mercato a decidere che occorre produrre energia a Brindisi bruciando milioni di tonnellate di carbone.
Un ragionamento perverso che non tiene in considerazione i costi sanitari e ambientali associati alla produzione dell’energia con la combustione del Carbone. Costi che un recente studio dell’Agenzia Europea sull’Ambiente ha quantificato in circa 700 milioni di euro all’anno a Brindisi dovuti alla centrale ENEL di Cerano. Ma evidentemente il carico ambientale, il dolore dei tanti drammi vissuti nelle famiglie Brindisine non rientrano nei bilanci delle aziende quotate in Borsa.
Noi di Brindisi Bene Comune abbiamo una concezione differente della democrazia e riteniamo che i cittadini siano gli unici titolati a decidere del loro territorio, della loro salute e dell’ambiente.
Per questo ai brindisini sul tema dell’Energia e del rapporto con le multinazionali dell’Energia, proponiamo un programma chiaro e di svolta per la nostra città.
Vogliamo un riduzione del 30% subito della quantità di carbone bruciata a Brindisi, la trasformazione completa della centrale di Cerano a gas da effettuarsi entro 5 anni. Nuove convenzioni con cui l’ENEL rispetti i vecchi patti riassumendo i lavoratori oggi Edipower per poter chiudere quella centrale a carbone senza perdere un solo posto di lavoro e recuperare la zona oggi occupata dalla Centrale edipower per restituirla alla retroportualità.
Inoltre L’ENEL che in questi decenni ha realizzato a Brindisi profitti impressionanti, calcolabili in miliardi di euro, deve oggi risarcire la nostra città per i danni provocati e al contempo contribuire alla rinascita della città versando nelle casse del Comune di Brindisi 20 milioni di euro all’anno da destinare alla politiche sociali.
COMUNICATO STAMPA BRINDISI BENE COMUNE
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