Brindisi, 23/02/2012
Uilp: "una mensilità in più per i pensionati"
Tra tagli e sacrifici la crisi è grave per il nostro paese. Il clima d’incertezze e di recessione non dà alito a nuove povertà. La debolezza della politica ha frantumato il sociale e ha lasciato la supremazia al potere economico. In Italia abbiamo un governo gestito da Tecnici. Eppure il fallimento è dovuto alla crisi dell’economia, del sistema produttivo, della mancanza degli investimenti e di misure per la crescita del nostro Paese.
Il governo della “finanza predatoria” ha deciso di affamarci e nulla sembra in grado di fermarli. Il governo Monti ha una legittimazione costituzionale ma non democratica e popolare. La sua nascita per volere delle Banche e della Borsa che sono poteri forti e hanno sperimentazione per una nuova democrazia.
Al pensionato servirebbe, invece, una nuova mensilità per riuscire a far fronte al caro vita di questi ultimi mesi; al disabile una vera integrazione con il mondo del lavoro e all’operaio poter “lavorare” per mantenere con dignità se stesso e la propria famiglia. Lo Stato non riesce a dare occupazione e litiga con il sindacato sulla cassa integrazione. Il calo della spesa, superiore al 4%, registrato dall’Istat, è la prova della difficoltà dei pensionati e delle famiglie che non riescono a sopravvivere al carovita quotidiano. Il reddito delle famiglie, secondo lo studio di Bankitalia, è calato del 2.4% rispetto al 1991 e il 27% delle famiglie ha debiti per oltre 43 mila euro. Per la Uil pensionati è un dato grave e preoccupante, perché il nostro costo della vita dell’83% è ben superiore a quello della Germania del 43% del reddito, della Francia del 58% rispetto all’impatto medio europeo che si attesta al 68% del reddito.
Imporre nuove tasse non comporta un danno al consumatore anziano, ma all’intera società. Con questa inflazione e questo tipo di manovre economiche non si va avanti, anzi si avvicina lo spettro, non più della desertificazione commerciale delle città, ma addirittura del ritorno alle case di campagna per povertà, e all’aumento delle baraccopoli nelle periferie italiane. Il Passo verso la “nuova miseria” è breve. Il divario tra gente benestante e povera, allargherà la sua forbice. I giovani non hanno più lavoro e le famiglie non hanno più la possibilità di farli studiare. Le famiglie italiane stanno pagando la crisi economica con minore reddito e maggiori costi.
In queste condizioni il pensionato non ha possibilità né di ridurre la propria povertà, di comprare i farmaci, mentre gli è concesso quello di aumentare i debiti. Un tempo il pensionato poteva avere la possibilità insieme alla moglie pensionata di usufruire delle cure termali, palestre e spese mediche. Oggi il pensionato che ha una pensione media, è costretto a tutelare il figlio, la sua famiglia e i nipoti, mentre chi ha una pensione bassa, è ridotto allo stremo.
Noi chiediamo che i prezzi al consumo dei beni di prima necessità, in particolare la benzina e gli alimentari, i costi dei servizi finanziari, assicurativi, energetici ei di trasporti, subiscano una riduzione consistente, perché il pensionato e la sua famiglia non riusciranno a respirare. Brindisi ha un’elevata disoccupazione, perché i Sindaci e il territorio non fanno accordo per salvaguardare i propri cittadini senza lavoro, inattivi e disoccupati? Noi chiediamo che l’anziano ammalato sia curato in casa e in famiglia e che la figlia o il figlio senza lavoro possa essere tutelato come un lavoratore in reddito, assistenza e previdenza.
La Uil pensionati di Brindisi chiede di essere ascoltata, di tutelare i pensionati e le loro famiglie impedendo questo panorama
COMUNICATO STAMPA UIL PENSIONATI
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