Brindisi, 25/02/2012
Brigante: "propongo un patto tra galantuomini"
Le ultime notizie che giungono dal fronte politico locale devono indurre ad una seria riflessione tutti colori i quali, in varia misura e responsabilità, esercitano la nobile arte della politica.
Del resto la campagna elettorale che ci accingiamo ad affrontare non potrà servire soltanto a stabilire chi governerà Brindisi nei prossimi anni, ma dovrebbe essere utilizzata anche per dare una svolta a tutta la classe dirigente.
Una svolta che più che sul dato generazionale (non sempre giovane vuol dire migliore) o su quello di genere, dovrebbe puntare sul sistema valoriale che si intende perseguire. Alla base della nuova politica, a mio avviso, ci deve essere una rinnovata “stagione delle regole”, regole che dovrebbero essere da tutti condivise, rispettate e fatte rispettare. E alla base di tutto, mi sento di poter dire con forza, ci deve essere la coerenza.
Coerenza che mai può significare asservimento senza giudizio o critica a un percorso politico, ma che invece deve esaltare il rapporto vero e solidale con l’elettorato. Il rispetto dei cittadini e della loro volontà impone a chi dovesse cambiare idea (saltando da un partito all’altro, o da una coalizione all’altra) di spiegare quali motivi ci sono alla base del cambiamento, o addirittura dello stravolgimento di un percorso.
Il cambiamento di postazione politica, imporrebbe a chi, “folgorato sulla strada per Damasco” per una improvvisa conversione, a lasciare nei tempi e nei modi giusti le antiche provenienze per impedire che possano sorgere dubbi sulla liceità e moralità di alcuni passaggi.
In più occasioni avevo lanciato un messaggio, purtroppo rimasto inascoltato. Una specie di “patto tra gentiluomini” che impedisse ai furbetti di tutte le risme di saltare sul presunto carro dei vincitori accettando, se non prebende di varia natura e misura, incarichi politici e amministrativi.
Del resto la storia recente del Comune di Brindisi, ma anche le cronache delle più clamorose inchieste della magistratura, insegnano quanto il “ribaltonismo” abbia condizionato la vita democratica di questa città e lo sviluppo del benessere dei suoi abitanti.
Sono certo che i brindisini sapranno discernere i comportamenti dei singoli e le manovre dei poteri occulti che purtroppo ancora condizionano Brindisi.
Le prossime amministrative potranno davvero consegnare una classe dirigente adeguata a gestire il governo di una città davvero strategica per le sorti dell’intera Puglia e dell’Italia meridionale. Non perdiamo anche questa occasione. Non facciamo in modo che anche nel prossimo Consiglio comunale nani e ballerine condizionino l’operato ed il programma della giunta e del sindaco, mettendo in primo piano gli interessi di pochi soggetti rispetto a quelli della comunità intera.
COMUNICATO STAMPA
GIOVANNI BRIGANTE
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