Brindisi, 29/02/2012
Operazione Poncio: 17 arresti per truffa alle assicurazioni
Truffa aggravata e continuata, corruzione, falsità ideologica e peculato. Questi i reati configurati nelle 17 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del Tribunale di Brindisi, Valerio Fracassi, su richiesta del Procuratore aggiunto Nicolangelo Ghizzardia e notificate stamane dai militari della Guardia di Finanza di Brindisi.
I provvedimenti riguardano la chiusura di una tranche delle indagini eseguite nell'ambito di una presunta truffa alle società assicuratrici che vede coinvolti anche un medico e due avvocati.
Nell'operazione, che è stata denominata con l'esemplificativo avverbio locale "Poncio", oltre alle diciassette ordinanze di custodia cautelare (7 in carcere e 10 ai domiciliari), i finanzieri hanno eseguito un sequestro preventivo di 220mila euro in contanti.
Secondo gli inquirenti, le persone colpite da provvedimento restrittivo, assieme ad altri 250 indagati a piede libero, sarebbero responsabili dei reati di truffa aggravata e continuata in danno di varie compagnie di assicurazione, anche in associazione.
Nel corso delle indagini sono stati ricostruiti complessivamente 81 incidenti stradali del tutto falsi e quantificato in quasi 300.000 euro le somme illecitamente liquidate a favore degli indagati.
Il meccanismo scoperchiato dagli inquirenti si sostanziava nell'utilizzo di un nutrito numero di persone, anche minorenni, che, dietro compenso, si prestavano a figurare da passeggeri delle auto coinvolte in falsi incidenti, per incrementare l’indebito risarcimento.
Tra l'altro, presso l’abitazione di alcuni degli arrestati è stata sequestrata la strumentazione utilizzata per falsificare certificati medici e fatture relative a prestazioni sanitarie di riabilitazione.
Il medico coinvolto nell'operazione odierna sarebbe un ortopedico, a fronte del pagamento di 150 euro per pratica, avrebbe emesso certificati medici senza mai visitare le persone coinvolte nei incidenti, prescrivendo diagnosi e relativi giorni di malattia solo per consentire ai truffatori di massimizzare il risarcimento.
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