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Brindisi, Lng va via, WWF: "delinquenza imprenditoriale è inaccettabile"



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Brindisi, 08/03/2012

Lng va via, WWF: "delinquenza imprenditoriale è inaccettabile"

La delinquenza imprendiotoriale e’ accettabile purche’ porti un ipotetico sviluppo?
E' la prima domanda che ci siamo posti dopo aver letto le posizioni che dirigenti del settore imprenditoriale, segretari di sindacati e taluni esponenti politici hanno espresso con acceso biasimo per quello che le amministrazioni locali democraticamente elette, le associazioni ambientaliste e altre associazioni di categoria hanno attuato per impedire che un fatto assolutamente illecito, quale la costruzione del rigassificatore si trasformasse, in una nuova ennesima conferma che la nostra città è considerata una zona franca dove certe “voglie” industriali possono essere praticate ignorando le più basilari regole dello Stato di diritto.
Questo è il vero nocciolo della questione che dovrebbe preoccupare tutti coloro che hanno a cuore le sorti del nostro territorio.
Gli undici anni di lungaggini sono solo responsabilità assoluta della British Gas che si è incartata da sola attraverso percorsi assolutamente fuori dalle regole e la scelta di chiudere i propri uffici di Brindisi non può essere considerata come una rinuncia ma solo come una nova pressione psicologica al fine di attuare quella forma di “persuasione” sulla comunità tanto cara, e dichiarata in tempi passati, dalla stessa.
Siamo sconcertati di come né le associazioni imprenditoriali e né tantomeno quelle sindacali abbiamo detto mezza virgola contro le scorciatoie che la British Gas ha praticato a Brindisi andando inevitabilmente a innescare indagini e procedimenti legali che di fatto hanno prodotto i processi penali di corruzione e le procedure di infrazione da parte della Comunità Europea nei confronti del nostro Stato, il riavvio delle procedure, ecc. ecc... Né tantomeno contro la caparbietà della società a non voler assolutamente trattare con le amministrazioni locali per quanto ne dica oggi per darsi una velatura di moderazione buona da spendere sulle testate editoriali nazionali . Senza dimenticare, che il suolo demaniale su cui era previsto l’impianto era stato occupato abusivamente dalla società inglese. Tutto questo non ha alcuna importanza per questi soggetti ?
A questo punto ci chiediamo quale siano le cose importanti per Brindisi. Uno sviluppo condiviso frutto di processi rispettosi di regole certe o un ipotetico sviluppo fatto di ponci, sotterfugi, ecc..,ecc.. destinati a naufragare in quanto i brindisini sono ormai vigili e arcistufi dei problemi di salute che sono costretti ad affrontare a causa di una parte del sistema industriale che, è bene ricordarlo, fino a qualche anno addietro ha fatto quello che voleva a danno del territorio ? Mai una parola di biasimo contro i sui suoi associati che hanno agito nell’illegalità da parte delle associazioni imprenditoriali.
Mai una denuncia per i reati ambientali da parte dei sindacati che hanno le loro rappresentanze nelle aziende.
Ma tutti presenti nel cascare dalle nuvole quando le indagini della procura scoperchiano sistemi produttivi che sconfinano nell’illecito. I brindisini non hanno più la pazienza di tollerare queste situazioni.
Affrontando il problema occupazionale, i sindacati dovrebbero perseguire quelli che sono gli impegni già assunti dai gruppi industriali quale il tanto propinato indotto del caldo della centrale Enel di Cerano che è già disponibile come risorsa occupazionale, che era già nell’impegni assunti dal colosso energetico e che da subito è finito nel dimenticatoio portando la comunità a inseguire l’indotto del freddo destinato, anch’esso, a rimanere un’utopia non avendo, ad oggi, nessun gruppo imprenditoriale pronto ad assumersi il compito di attuarlo. Una serietà nel portare a termine gli impegni occupazionali assunti in passato darebbe molta più credibilità a chi, oggi, persegue future utopie figlie di meccanismi illeciti.

COMUNICATO STAMPA WWF BRINDISI






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