Valentino (DeR): "chi di paletto ferisce, di paletto perisce"
L' amministrazione comunale uscente si è distinta per l'intransigenza dimostrata nell'imporre nel centro cittadino il posizionamento di diverse centinaia di paletti che hanno complicato la vita dei commercianti della zona e degli automobilisti in cerca di una sosta breve.
Come una nemesi storica però “chi di paletto ferisce di paletto perisce” per cui l'amministratore pro-tempore sta subendo in questi giorni l'iniziativa del proprietario dell'ampio piazzale di via Dalmazia che ha precluso alla cittadinanza l'utilizzo di quello che una consolidata consuetudine aveva trasformato nel parcheggio di chi lavora nei tanti uffici adiacenti o di chi preferiva raggiungere il centro a piedi percorrendo il solo ponte sulla ferrovia. Tutto ciò si sta traducendo in un peggioramento della viabilità locale con parcheggi selvaggi, ingorghi e difficoltà nel transito dei mezzi pubblici.
L'aspetto singolare della vicenda è che nessuna delle amministrazioni succedutesi in questi anni ha mai pensato ad espropriare per pubblica utilità quell'importante fazzoletto di terra a ridosso del centro cittadino. Altri sono stati gli espropri improvvidi che si sono poi tradotti in un danno multimilionario alle casse municipali (vedi i 12 milioni di euro che il comune dovrebbe versare alla famiglia Cafiero per espropri al Paradiso ed i 3 milioni di euro da versare alla famiglia Magrone per espropri alla Commenda) ed altri ne sono ancora in corso (vedi gli espropri dei terreni dove dovrebbe sorgere il fantomatico “Palaeventi”). Nessuno invece ha mai proposto l'espropriazione di quell'area di indubbia ed indiscussa pubblica utilità.
Ci auguriamo che il commissario prefettizio si attivi per restituire il piazzale di via Dalmazia all'uso della cittadinanza. Se ciò non dovesse verificarsi in tempi ragionevoli il prossimo sindaco dovrà rivolgere da subito la sua attenzione all'argomento, altro che “snellimento della viabilità urbana attraverso il sistema metrobus”. Tra paletti degli enti pubblici e paletti dei privati cittadini la cittadinanza assiste perplessa ed attonita a questo continuo ed irritante “impalamento” ai suoi danni.