Ostuni, 13/03/2012
Domani "Iancu, un paese vuol dire"
Domani mercoledì 14 marzo, altro appuntamento presso il Teatro Roma per la sta-gione teatrale organizzata dall’Assessorato alla cultura del comune.
Sul palco del Roma arriverà lo spettacolo: “Iancu, un paese vuol dire” con Fabrizio Saccomanno per la scenografia di Lucio Diana e la regia di Salvatore Tramacere.
“Iancu” è un monologo di poco più di un’ora, che ripercorre le storie di un intero paese del “profondo sud”, ma anche vicende molto intime, un intrigo di sentimenti, paure, speranze, ipocrisie e i primi turbamenti del cuore, che coinvolgono e stupiscono.
E’ un racconto che affonda le proprie radici nel profondo sud, in un Salento abitato da creature che sembrano uscite da una favola e dove la quotidianità è scandita da piccoli e ripetuti gesti. Riporta, attraverso gli occhi di un bambino di otto anni, una giornata che avrebbe potuto cambiare il destino di un’intera comunità, l’evasione del bandito Graziano Mesina dal vicino carcere di Lecce.
Una serie di “tableaux vivants” che ora strappano una risata, ora inteneriscono, ora fanno amaramente capire come quel mondo, forse, era persino meglio delle tante con-traddizioni che scandiscono il nostro presente. E nelle parole del giovane protagonista si percepisce il desiderio di crescere, di uscire dall’anonimato della vita di provincia, salvo poi provare attrazione-repulsione verso la civiltà, che, con forza, irrompe in un microcosmo consolidato.
Tanti i personaggi rievocati nello spettacolo: da Antoniuccio che sente da che parte arriva il vento ciucciandosi le dita, al perfido Carmine Mutilato della Grande Guerra; da Angelina che aspetta, con una foto in grembo, il suo innamorato che presto verrà a prenderla a Rosa Parata, una prostituta dal passato doloroso, che va incontro ad un tri-ste destino.
Per questo la frase “un paese vuol dire non stare soli” è ripetuta a più riprese durante lo spettacolo. Perché è un brulicare di personaggi dove tutti conoscono tutti, di cui l’attore, attraverso un racconto fatto di flashback, riesce a trasmettere i tratti, le zone d’ombra e le peculiarità.
“Iancu” è l’ultima creazione scenica dei Cantieri Teatrali Koreja, da un progetto di Fabrizio Saccomanno (protagonista e curatore, insieme a Francesco Niccolini, dei testi).
I biglietti per i singoli spettacoli vanno dai € 14 del ridotto ai € 22 del 1° settore in platea e possono essere acquistati presso Il botteghino del Teatro Roma (Via Tanzarella Vitale, 37 – tel. 0831.336033) aperto tutti i giorni dalle ore 18, alle ore 22.
COMUNICATO STAMPA AMMINSITRAZIONE COMUNALE DI OSTUNI
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