Brindisi, 16/03/2012
BBC sull'iscrizione nel registro degli indagati di 4 dirigenti Enel
L’iscrizione nel registro degli indagati di quattro dirigenti Enel, con l’ipotesi di reato di omicidio colposo relativamente alla morte per tumore di tre agricoltori, proprietari dei terreni intorno alla centrale di Cerano, giunge a poche settimana dalla conclusione delle indagini che vede 15 indagati, in gran parte sempre dirigenti dell’Enel, per la dispersione delle polveri di carbone.
Con queste indagini il re è nudo. Quindici anni di milioni di tonnellate di carbone bruciate ogni anno e stoccate in un carbonile a cielo aperto mostrano chiaramente gli effetti che hanno avuto nel nostro territorio. Terreni inquinati, falde inquinate e adesso anche i morti per tumore . Un prezzo altissimo pagato da vittime innocenti.
In questi anni prima come No al Carbone e in questi mesi come Brindisi Bene Comune abbiamo sempre chiesto di fermare questo scempio e colpire i colpevoli.
I fatti hanno la testa dura e oggi la nostra richiesta di indagine epidemiologica è sempre più urgente e necessaria. Brindisi ha il diritto di sapere con una indagine scientifica il reale stato di salute dei cittadini e se l’emergenza sanitaria è correlata con l’emergenza ambientale, come è facile immaginare.
Brindisi ha diritto di dire basta con la stagione del carbone. Vogliamo subito una riduzione del 30% del carbone e una riconversione a gas della Centrale ENEL di Cerano.
Noi cittadini di Brindisi seguiremo quest’indagine e sicuramente ci costituiremo parte civile contro chi ha provocato questa tragedia.
Tra i responsabili non c’è solo l’Enel e il carbone, ma anche quella classe politica, che ha svenduto la città e che ha consentito senza battere ciglio, che per quindici anni il carbone fosse stoccato in un carbonile a cielo aperto.
Il primo processo è per loro il 6 e 7 maggio. Occorre cambiare rinnovando profondamente una classe dirigente che ha provocato disastri .
COMUNICATO STAMPA BRINDISI BENE COMUNE
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