Brindisi Bene Comune ritiene grave ed inaccettabile la proposta di riforma del mercato del lavoro del Governo Monti. Dopo aver fatto cassa con le pensioni oggi si smantellano i diritti dei lavoratori conquistati in anni di dure battaglie.
La modifica proposta dell’articolo 18 equivale ad una legge che consente la libertà di licenziamento per le imprese e colpisce al cuore la nostra Costituzione che all’articolo 1 afferma che l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro.
Il Premier Monti e il Ministro Fornero dovrebbero intervenire con provvedimenti per facilitare le assunzioni e non i licenziamenti. Milioni di lavoratori italiani sono oggi precari, lavorano in nero o sono disoccupati. Non è certo con una norma che prevede libertà di licenziamento e quindi con la totale precarizzazione del mondo del lavoro che si può uscire da questa crisi.
L’idea che nella competizione globale il lavoratore italiano debba essere competitivo nel salario e nei diritti con quello cinese nasce da una concezione selvaggia della globalizzazione in cui i lavoratori sono in competizione tra loro.
Invitiamo tutti i lavoratori e i cittadini a prendere le distanze da quei partiti che in Parlamento voteranno la riforma del lavoro.
Brindisi Bene Comune chiede su queste basi alla CGIL di non firmare alcun accordo sulla proposta di riforma del mercato del lavoro e di proclamare immediatamente uno sciopero generale. Il 23 marzo del 2002 con un grande sciopero la CGIL portò 3 milioni di italiani a Roma fermando Berlusconi sull’articolo 18 . E’ giunto il momento di fermare il governo Monti.