Brindisi, 23/03/2012
Bici sulla motobarca: incontro Stp-Cicloamici
Le bici che girano per Brindisi sono poche e le amministrazioni comunali e provinciali che si sono
susseguite non si sono certo distinte nel sostenere questa mobilità con una rete di piste ciclabili o di
zone a traffico limitato o di corsie ciclabili riservate.
C’era però una bella possibilità, sicuramente
da migliorare, per andare dal Casale al centro della città in bici senza attraversare Via Provinciale
San Vito, pericolosa e oltremodo trafficata: salire con la bici sulla motobarca. E’ capitato più di
qualche volta di dover condurre un gruppo di cicloturisti dal Casale al centro e ci siamo sentiti
orgogliosi di poter attraversare le acque del nostro bel porto godendo di una visione di Brindisi a
360 gradi, il tutto senza dover abbandonare la bici. C’era una volta, ma da qualche settimana il
servizio è bloccato (sembra però che sia tornato attivo su una delle due motobarche, quella
omologata in quanto provvista di rastrelliera) per ragioni legate alla sicurezza.
In un incontro avuto
con il dirigente tecnico dell’STP ing. Muscogiuri e la dottoressa Carella responsabile Affari
Generali e Legali sono state rese chiare le ragioni di questa chiusura e nel contempo è stata resa
esplicita la volontà dell’azienda a espletare le azioni necessarie per ripristinare l’uso della
motobarca non omologata.
L’STP si è dichiarata sensibile a incentivare questo servizio, ma non è
più disposta a farlo per sua buona volontà. Ci hanno fatto notare che la bici viaggiava gratis
chiudendo un occhio sul fatto che non fosse un servizio a cui loro erano tenuti, non essendo
commissionato da Comune.
E questo richiama un gravoso problema di disattenzione
dell’amministrazione verso la mobilità ciclistica.
Non ci vuole molto a capire che l'intermodalità
tra bici e mezzo di trasporto pubblico ha un effetto moltiplicatore sia sulle potenzialità turistiche, sia
su quelle del trasporto quotidiano (mobilità casa-lavoro, casa-scuola, casa-tempo libero) insite nella
bicicletta. Se oggi i ciclisti urbani sono pochi, non è dovuto alla pigrizia dei Brindisini, ma
all’assenza di una politica adeguata e attenta che incentivi l’uso della bici per gli spostamenti in
città. Il nostro clima e il nostro territorio lo consentono, i nostri amministratori no.
Noi chiediamo
che al più presto sia ripristinato il servizio di entrambe le motobarche, perché il pendolare ciclista
che abitualmente si reca al lavoro in bici ha bisogno della certezza del servizio del trasporto bici e
non può essere legato alla fortuna di trovare la motobarca omologata, noi auspichiamo che i futuri
amministratori della nostra città comprendano che il diritto alla mobilità costituisce una
articolazione fondamentale dei diritti della persona. La nostra bici + barca era un piccolo esempio
di integrazione modale che permetteva di razionalizzare le possibilità di spostamento sul territorio,
dovremmo potenziarlo,migliorarlo e incentivarlo e farlo diventare un grande esempio virtuoso.
Facciamo in modo che accada.
COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE CICLOAMICI FIAB
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