Brindisi, 23/03/2012
Mevoli (Noi Centro): "la Regione esclude Brindisi e l'opposizione se la prende con Ferrarese"
C’è una sorta di ossessiva ripetitività di certa parte della politica brindisina nel mettere il Presidente della Provincia al centro di ogni distorto ragionamento. Qualunque cosa succeda, anche a costo di negare l’evidenza, c’è sempre qualcuno pronto a tirar fuori il suo “uomo nero” provinciale, da cui è politicamente ossessionato, per esorcizzare una realtà che forse non comprende, o che, più semplicemente, fa finta di non capire. È notizia di oggi che un tour operator di fama mondiale nel campo del turismo religioso esclude Brindisi dall’itinerario programmato in Puglia e mentre l’assessore regionale Godelli esulta per questo bel risultato, non dice niente sulla nostra esclusione.
Anzi, l’opposizione alla Provincia di Brindisi, invece di esprimere preoccupazione e sgomento per l’esclusione di una città e di un territorio carico di millenni di storia, di testimonianze di culture diverse, di emergenze archeologiche straordinarie, capace di offrire ospitalità e professionalità eccellenti in ogni campo, dalla ricettività alla gastronomia, non sa fare altro che inveire contro il suo “bau bau”, avventurandosi in una serie di affermazioni che sono del tutto prive di senso, se l’obiettivo è individuare le colpe e cercare di porre rimedio a una situazione che ha dell’incredibile.
Bisognerebbe, al contrario, semplicemente e correttamente interrogarsi su chi non abbia saputo, o non abbia voluto, rappresentare le ragioni del nostro territorio, come se Brindisi non fosse in Puglia, come se i brindisini fossero i parenti poveri da non invitare e magari da evitare, per non fare brutte figure.
Che cambiamento c’è stato in pochi anni, da quando Brindisi con la proposta della “Crociera Crociata”, coordinata dall’allora assessore regionale al turismo, Marcello Rollo, accolta e fatta propria dalla “Opera dei Pellegrini” di Roma (ovvero dal Vaticano), veniva inserita nelle cosiddette “Vie Francigene” e si proiettava al centro del turismo religioso mondiale, diventando luogo di sintesi delle tre religioni monoteistiche, che simbolicamente avrebbero dovuto incontrarsi in questa città e imbarcarsi sulla stessa nave per raggiungere Gerusalemme.Ma anche allora una politica “miope” e che non ama questo territorio cambiò il corso delle cose e Brindisi rimase in attesa di un’occasione. Mi aspetto, perciò, una reazione del consigliere regionale eletto a Brindisi a doversi giustificare e a spiegare questa incredibile situazione che rappresenta l’ennesimo schiaffo dato a questa terra, non altre istituzioni o i loro rappresentanti.
La Provincia di Brindisi, senza spendere un solo euro dei cittadini, ma attingendo a risorse provenienti da vecchie convenzioni in precedenza mai utilizzate, ha sagacemente saputo produrre in questi anni un’importante azione di promozione del territorio, nelle quali il brand “Filia Solis” ha avuto una parte insostituibile. Un impegno e un’azione che oggi avrebbero meritato maggiore attenzione soprattutto da parte della Regione Puglia. Ma così non è stato e le colpe, se colpe ci sono, vanno individuate in chi, pur essendo stato eletto consigliere regionale in rappresentanza di questa città, nulla ha fatto perché tutto ciò non accadesse.
Una sola certezza emerge ancora una volta da questa vicenda: la Provincia di Brindisi è l’unica istituzione schierata in difesa della città, in attesa del nuovo sindaco e, soprattutto, che anche l’opposizione, liberatisi finalmente dalle sue ossessioni, dia il meglio di se stessa nell’esclusivo interesse del territorio.
COMUNICATO STAMPA DAMIANO MEVOLI -
COORDINATORE CITTADINO
“NOI CENTRO”
BRINDISI
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