Brindisi, 24/03/2012
Podo (Fli): "commercio, sviluppo ed etica dell'Amministratore"
Da troppo tempo si discute sul tema del rilancio del commercio nella città di Brindisi.
Il ramo è quello che, più di tutti, risente degli effetti della crisi economica: il clima di incertezza frena ogni possibile nuovo investimento imprenditoriale; la carenza di circolazione della moneta non alimenta gli acquisti; l’alto tasso di disoccupazione (soprattutto al Sud), gli elevati interessi e le pesanti garanzie richieste dalle banche e i crescenti costi gestionali prospettano all’orizzonte una crisi sempre più profonda.
A Brindisi, i commercianti del centro lamentano che la carenza di spazi per la sosta delle auto sposta la clientela, sia pure attualmente esigua, verso altre destinazioni, magari fuori della provincia.
Eppure in questi anni, il commercio è stato il settore che ha svolto un ruolo importantissimo, addirittura di ammortizzatore sociale, delle tensioni esistenti sul mercato del lavoro, anche se precario, soprattutto giovanile.
Di contro è facilmente percepibile la carenza di attenzione e considerazione da parte delle Istituzioni che non hanno mai posto in atto una seria programmazione e non ascoltano i commercianti.
Sorge una domanda. Cosa possono fare i futuri e/o possibili amministratori di fronte ad una situazione così come descritta?
Per prima cosa, quando si parla di sviluppo di un territorio ed i temi economici in generale è necessario che la politica non si radichii su scelte e posizioni prettamente ideologiche.
L’amministrazione locale deve ritrovare lungimiranza politica, Buona Amministrazione e competenza tecnica necessarie per adoperarsi e risolvere i problemi e nel contempo soddisfare - con le risorse a disposizione - le giuste richieste dei cittadini e delle imprese del proprio territorio.
A tal proposito bisogna sottolineare che l’approvazione della legge delega sul federalismo fiscale n. 42/2009 ha aperto nuove e più incisive prospettive di cambiamento negli assetti funzionali, organizzativi e finanziari delle Amministrazioni Pubbliche: dal sistema di “finanza derivata” si è passati all’attribuzione di entrate proprie e compartecipate; si è abbandonato il criterio della spesa storica per introdurre quello fondato su costi e fabbisogni standard.
Ma chi ascolta i fabbisogni dei commercianti? i futuri Amministratori devono fermarsi ad ascoltare gli operatori economici, perché solo con il diretto coinvolgimento degli stessi possono percepire i problemi reali da affrontare e definire le linee strategiche di intervento necessarie.
Con l’ausilio fattivo delle Associazioni di Categoria e Professionali, ci si deve attivare per creare i presupposti necessari che consentano alle imprese di accedere alle agevolazioni previste. Bisogna finanziare corsi di formazione finalizzati a far conoscere il sistema degli incentivi presenti ed attualmente accessibili come per esempio: gli interventi agevolativi a sostegno dell’autoimprenditorialità soprattutto giovanile, a sostegno degli investimenti innovativi; ai contratti di sviluppo, etc.
Una proposta seria - tra le tante possibili - potrebbe essere quella di concedere in fitto tutti quei locali di proprietà comunale e/o locare - prevedendo un contributo del comune – quelli di proprietà privata che risultano chiusi sia in centro che in periferia per l’esercizio di attività commerciali. Così si aiuta il commercio e l’iniziativa imprenditoriale.
Da un’altra circostanza non si può prescindere: la prima infrastruttura fondamentale è quella della responsabilità.
Si deve ricreare, da un lato un clima virtuoso di fiducia reciproca, di Etica e di correttezza commerciale ed imprenditoriale tra gli operatori per sfruttare anche tutte quelle potenzialità che si possono cogliere anche dagli scambi culturali, economici e di integrazione sociale con gli altri popoli del Mediterraneo, dall’altro molti cittadini devono rispolverare maggiormente l’orgoglio di vivere in una bellissima Città con un Porto incantevole che da solo e da sempre potrebbe rappresentare una ricchezza del Paese ed un importantissimo volano di sviluppo dell’economia non solo di Brindisi ma di tutto il territorio Salentino.
Sono questi alcuni dei presupposti necessari per creare un notevole impulso di speranza e di fiducia per l’avvenire oltre che per una nuova fiorente economia che dia linfa a investimenti innovativi con conseguente nuova occupazione, utile al benessere della Città e soprattutto dei cittadini.
COMUNICATO STAMPA ROCCO PODO - FLI
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