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S. Pancrazio S.no, 13/04/2012
Scassinano macchinetta mangiasoldi: tre arresti
Furto aggravato in concorso: con questa accusa i Carabinieri della stazione di San Pancrazio Salentino (Brindisi) hanno tratto in arresto Immacolata Marino (36 anni), il marito Antonio Tedesco (44 ani) ed il fratello Massimiliano Marino (33 anni).
L'operazione è stata condotta nottetempo in relazione a fatti accaduti nella tarda serata di ieri.
Verso le 23.00, approfittando della distrazione del proprietario del bar “Finalmente”, hanno scassinato la macchina cambia soldi presente nell’esercizio commerciale. Cosi come registrato dalle telecamere di sorveglianza del bar, mentre i due uomini provvedevano a forzare la macchina, la donna faceva da palo, pronta ad allertare i due in caso di emergenza. I tre riuscivano nel loro colpo, senza neanche farsi notare, e subito si allontanavano sicuri di averla fatta franca. Immaginabile la sorpresa del proprietario del Bar quando si è visto asportata una cifra notevole (circa 250 euro) e per di più con la macchina mangia soldi danneggiata. Immediatamente ha composto il “112” e sul posto sono giunte le pattuglie della Stazione di San Pancrazio Salentino impegnate nei consueti servizi di controllo notturno del territorio. I militari, forti di una capillare conoscenza del territorio, visionando i filmati hanno avviato immediate battute di ricerca dei tre al fine di recuperare la refurtiva. Dopo pochissimi minuti, anche mediante l’impiego di ulteriore personale del Comando Compagnia, sia l’abitazione dei coniugi Tedesco-Marino che l’abitazione del Marino Massimiliano venivano raggiunte e perquisite.
I tre, evidentemente sorpresi di essere stati subito scoperti, venivano accompagnati in caserma, e, dopo un lungo interrogatorio, posti dinnanzi alle loro colpe, alla luce degli elementi raccolti dagli investigatori ammettevano le loro responsabilità.
A quel punto, recuperata interamente la somma sottratta che veniva restituita al legittimo proprietario, per loro sono scattate le manette ai polsi e tradotti presso il proprio domicilio in attesa dell’interrogatorio di garanzia.
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