“Il DPR n.503 del lontano 1996 e le successive integrazioni e modificazioni disciplinano l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici negli spazi e nei servizi pubblici.
Apprendiamo con piacere che a distanza di “soli” 16 anni dalla norma e dopo sette anni di inerzia nei confronti dei problemi di chi è diversamente abile, il candidato Mauro D’Attis voglia, come primo ipotetico atto, della sua Giunta darvi applicazione”.
Lo afferma la candidata al consiglio comunale nella lista Progettiamo Brindisi Cristiana Zongoli.
“Meglio tardi che mai, verrebbe da dire – continua Zongoli -, se non fosse più appropriato richiamare un altro detto “il lupo perde il pelo ma non il vizio”. Nel caso specifico il vizio di annunciare ciò che verrà fatto e non spiegare perché non è stato fatto fino a questo momento!
Ci risiamo anche con gli inglesismi e neologismi. Che cosa e chi sarebbe il disability manager? Forse un altro ben pagato incarico da assegnare (a pagamento) a qualche dirigente/funzionario comunale per svolgere niente di più che le funzioni che per legge deve assolvere?
Dopo aver definito il Sociale come “il materasso su cui poggiare le altre politiche” (forse intendeva le fondamenta o il pilastro…e questo la dice lunga sulla sua cultura nel sociale) il candidato sindaco del centro destra ha avuto tanto tempo per dimostrarsi filantropo e attento ai problemi delle fasce deboli amministrando la città ma lo scempio dei servizi sociali e le condizioni di disagio dei cittadini indigenti sono sotto gli occhi di tutti.
Non si possono cancellare anni di disattenzione con i proclami e le trovate propagandistiche dell’ultima ora”.
Torna spontaneo chiedersi: D’Attis dov’eri??