Valentino (Pd): proposte per evitare la chiusura del Teatro Verdi
In questi giorni nubi pesanti si addensano sul futuro del “Nuovo Teatro Verdi” che rappresenta una delle poche eccellenze che la nostra città ha saputo esprimere in questi anni nel panorama culturale salentino e regionale.
Il problema di base che rischia di cancellare questa importante realtà sarebbe il mancato versamento di circa 250.000 euro da parte della Provincia che rappresenta con Comune capoluogo il principale ente finanziatore della “Fondazione”.
In assenza di coperture economiche certe, relative tra l'altro all'anno appena trascorso, nessuna programmazione può essere effettuata per la prossima stagione.
Si rischia pertanto di far calare nuovamente e definitivamente il sipario sul più importante contenitore culturale della nostra città. Una classe politica che abbia a cuore il futuro della propria gente non può permettere che ciò accada ma al tempo stesso non può permettere che una struttura di questa importanza resti aperta poco più di un mese l'anno arrivando a costare circa 1,7 milioni di euro a stagione.
La soluzione al problema si deve trovare riducendone i costi ed ottimizzarne l'attività. D’altronde se le provincie, a quanto pare, di qui a poco saranno abolite i versamenti provenienti da quell’Ente molto presto saranno destinati a cessare.
La riduzione dei costi passa inevitabilmente per un ridimensionamento del numero di spettacoli “di richiamo” in cartellone. Sarebbe opportuno passare dai 16 spettacoli offerti quest'anno a soli 8 con un'abbattimento delle spese del 50% circa. Ma in parallelo alla riduzione degli spettacoli di caratura nazionale deve prendere piede la proposta al pubblico di spettacoli da parte delle compagnie teatrali locali. Queste avranno il compito di tener viva la struttura durante l’anno rendendola fruibile a tutti e non solo ad una ristretta elitè di intenditori. Se le stesse compagnìe si consorziassero ed autogestissero alcune voci di spesa (pulizie, scenografie, strumentazioni ed impianti luce) il risparmio per le casse comunali sarebbe ancora più corposo.
Siamo altresì convinti che esistono già adesso a Brindisi professionalità capaci di dar vita ad una compagnia stabile di buona levatura e ad una scuola di teatro e di danza capaci di formare nuove leve nel campo dello spettacolo.
Può una città che si propone a “Capitale Europea della cultura 2019” demolire il suo tempio dell’arte? Noi siamo convinti di no e lavoreremo affinchè ciò non accada. Se saremo chiamati a governare la storia del teatro Verdi proseguirà in forma magari più popolare ma probabilmente più vicina al sentire della gente.
COMUNICATO STAMPA SALVATORE VALENTINO - PARTITO DEMOCRATICO